Casa con leoni
L’edificio costruito nel 1897, come abitazione privata per un mercante armeno, Dicran Emirzian, ha una storia travagliata. L’architetto Ion Berindei (1871-1928), fu colui che fece progettare alcuni dei più bei palazzi della Romania e promosse lo stile neoromeno, tra questi i più conosciuti sono il Palazzo della Cultura di Iasi (1906-1925), il castello Cantacuzino (1902) ossia il Museo della musica George Enescu e la Villa ammiraglio Vasile Urseanu, sede dell’Osservatorio Astronomico, a Bucarest.
Dal punto di vista architettonico, la vila presenta uno stile Neorinascimentale italiano con elementi neoclassici, con una complessità di elementi decorativi esterni che fu attribuita al desiderio del proprietario di ostentare il suo benessere materiale.
Dal punto di vista stilistico, l’edificio appartiene all’eclettismo, specifico del XIX secolo. Il principio di questo stile è scegliere degli elementi per la composizione, dal classicismo, rinascimento fino al barocco, combinandoli in una nuova sintesi, sempre diversa.
La sontuosità e la posizione della casa, situata su una via che collegava il porto con il centro cittadino, hanno determinato la nascita di una serie di storie sull’edificio e sull’origine del nome, che deriva dalle quattro statue dei leoni, che sovrastano le quattro colonne sulla facciata dell’ingresso. I leoni si trovano anche al Palazzo Cantacuzino di Bucarest.
Dicran Emirzian che aveva al centro di Constanta un negozio di lusso chiamato Louvre, affittò la villa a un magistrato di Constanta, Lazar Munteanu, grande appassionato delle belle arti, facente parte della famosa famiglia Kalinderu e amico con grandi pittori romeni. La villa ospitò la sua importante collezione d’arte esposta al pianterreno così da poter essere ammirata dalla strada. Si dice che Krikor Zambaccian, quello che sarebbe diventato il più importante collezionista d’arte della Romania (Museo Collezione Zambaccian a Bucarest) fu influenzato da questa collezione.
L’edificio diventa poi per un breve tempo (1921) sede di una banca. La casa fu abitata fino nel 1941 da Bebi Emirzian il figlio di Dicran.
Si parla anche che fosse un luogo discreto, di morale leggera, forse per la sua posizione in prossimità degli alberghi e cabaret famosi per una città portuale.
L’arrivo del comunismo implica la nazionalizzazione della casa, nel 1950 e successivamente la sua trasformazione in albergo e ristorante negli anni ’70 che hanno funzionato fino nel 1989. L’edificio ha subito le ultime grandi trasformazioni e degradazioni nel periodo 1974 – 1977 quando è stato utilizzato come sede dell’impresa “Miniera” Dobrogea. Nel corso degli anni l’edificio ha avuto diverse destinazioni e funzioni: per breve tempo ha funzionato come bar ed è servito come sede per diverse istituzioni (collegio degli avvocati) e imprese.
La costruzione delle vicine palazzine comuniste ha chiuso la vista verso la villa dalla Piazza Ovidiu.
Dopo il 1990 la casa è stata restituita ai vecchi proprietari, adesso facendo parte della proprietà di una grande società privata.
Dobrogea