Miniera di sale Turda
L’accesso principale della miniera si trova nei pressi del centro visitatori Salina-Durgau, nel centro città, mentre l’ingresso secondario avviene tramite la galleria Franz Josef (lunga 917 m) nel quartiere Turda Nuova.
La miniera è stata riconosciuta nel 2010 monumento storico iscritto nel patrimonio culturale nazionale della Romania.
I depositi di sale della Transilvania (sfruttati sistematicamente nel tempo a Ocna Dejului, Cojocna, Turda, Ocna Mures, Ocna Sibiului e Praid) si sono formati 13,5 milioni di anni fa, in un mare poco profondo e con un clima tropicale, molto caldo. Lo strato di sale si estende ovunque nel sottosuolo della Transilvania, avendo uno spessore di circa 400 m. Gli spessi strati di sedimenti depositati successivamente sopra lo strato di sale, hanno schiacciato con grande peso lo strato malleabile del sale, che ha cercato zone più deboli della corteccia, trovate sul perimetro della Transilvania, dove è sorto sotto forma di funghi con altezze superiori ai 1.000 m, raggiungendo spesso anche la superficie della terra (è il caso di località con antiche miniere di sale di cui sopra). A Turda, il fungo del sale ha un’altezza di circa 1.200 m (ricercato da perforazioni relativamente recenti).
Il giacimento di Turda si estende su un’area di circa 45 kmq e ha uno spessore medio di 250m. Il materiale consiste in una roccia salina monominerale, composta da salgemma (NaCl) con una purezza che supera il 99%. Questa riserva geologica è stimata in 38,75 miliardi di tonnellate.
Reperti archeologici rinvenuti nelle vicinanze dimostrano che l’estrazione del sale incominciò a Durgau – Turda in epoca preromana tra il 50 a.C. e il 106 d.C. I giacimenti furono sfruttati anche durante l’Impero Romano, tra il 106 e il 274 d.C., quando fu realizzato uno scavo piramidale profondo 17-34 m e largo fino a 10-12 m. I Romani, oltre al giacimento di Durgau, sfruttarono anche il sale nella vicina località di Baile Romane/Bagni Romani. Presso ogni salina romana furono edificate delle fortificazioni militari a difesa dei preziosi giacimenti, come ad esempio quello di Potaissa che difendeva le miniere di sale di Turda. I Romani, che estraevano il sale in tutta la Transilvania, lavoravano il sale solo in superficie, estraendolo da fori rettangolari con una profondità massima di 12-15 m, in modo da rimuovere facilmente il materiale con semplici mezzi di sollevamento. Dopo che i Romani abbandonarono la zona nell’anno 274, non vi sono prove che l’estrazione sia continuata.
Il primo documento conosciuto finora che menziona il sale di Turda, emesso dalla cancelleria magiara nell’anno 1075, riguarda la dogana delle miniere di sale in un posto nei pressi del fiume Aries. La dogana, situata nei pressi dell’ex ponte romano (utilizzato per tutto il Medioevo e fino alla fine del XVIII secolo), si trovava sopra un insediamento fortificato.
Durante il XIII secolo fu menzionata esplicitamente l’esistenza della miniera, in un documento datato l’1 maggio 1271 che attesta la donazione della miniera alla Diocesi della Transilvania.
Dal XV al XVIII secolo furono aperte quattro miniere ogivali sotterranee: Katalin, Horizont, Felsö-Akna e Joseph/Iosif.
Durante il dominio austriaco dal XVII al XIX secolo, furono aperte alte 5 miniere sotterranee a forma di campana. La mappa di Iosefina del 1769-1773 mostra che a Turda c’erano allora 5 miniere di sale (Carolina, Iosif, Terezia, Anton e Cojocneana).
Informazioni interessanti sullo sfruttamento delle saline di Turda sono documentate nel 1767.
Nel 1857 la galleria per la nuova miniera di Ghizela intercettò inaspettatamente un’antica opera mineraria sconosciuta. La finalità e la datazione di quest’antica opera (probabilmente un pozzo) è incerta (epoca romana o altomedievale).
Dal 1932 la miniera Turda ha smesso di funzionare. Le miniere di sale erano, da nord a sud: Iosif (1740-1900); Rudolf (1864-1932); Terezia (1690-1880); Ghizela (1857-1932); Anton (sec. XVIII-1862).
Durante la seconda guerra mondiale le gallerie di trasporto del sale furono utilizzate come rifugi antiaerei, mentre nel dopoguerra furono utilizzate per la stagionatura di formaggi.
Dal 1992, la miniera di sale di Turda è stata aperta al pubblico, divenendo un’attrazione turistica frequentata e un centro di haloterapia. Nel 2008, la miniera di sale è stata oggetto di riammodernamento e miglioramento dei servizi, nell’ambito del programma PHARE 2005 ESC per le grandi infrastrutture regionali/locali, per un ammontare di 6 milioni di euro, che hanno portato alla realizzazione di un circuito turistico esterno e interno, un museo minerario e un parco di divertimento all’interno.
All’interno della miniera, la temperatura di 10-12°C rimane costante durante tutto l’anno.
Nel 2014, i registi statunitensi Thurman Bryan e Luis Esteban hanno girato il thriller Nameless, all’interno della miniera.
+ Sala per l’appello
Qui si controllava l’evidenza delle persone che scendevano/risalivano dalla miniera Rudolf. Qui si trova la scala dei ricchi/Scara Bogatilor che probabilmente ha usato anche l’Imperatore Francesco Giuseppe quando visitò la miniera. La scala era l’accesso verso le Miniera Terezia e Rudolf.
+ Miniera Rudolf
Con una profondità di 42 m, una larghezza di 50 m e una lunghezza di 80 m a forma trapezoidale, la miniera Rudolf è l’ultimo giacimento di sale sfruttato nel complesso di Turda.
Attraverso il vano di accesso, 172 gradini portano al cuore della miniera. Sulle pareti di ciascuno dei 13 livelli è segnato l’anno in cui la rispettiva profondità era stata raggiunta e sfruttata.
Sul soffitto nord-occidentale, nel corso degli anni si sono formate numerose stalattiti salate, alcune lunghe anche tre metri.
La miniera Rudolf è il punto più spettacolare dell’intero complesso di Turda, a seguito dell’installazione dell’ascensore che permette al visitatore una panoramica di tutta la camera, scenograficamente illuminata. A 120 m di profondità, all’interno della sala è stato allestito un parco di divertimento con strutture hi-tech, tra cui una ruota panoramica alta 20 m, unica ruota nel sotterraneo, un minigolf, una pista da bowling, tavoli da biliardo, ping-pong, un campo da badminton, una chiesa e un molo per le imbarcazioni che i turisti possono utilizzare sul lago salato.
+ Miniera Terezia
Si tratta di una miniera conica o “a campana”. L’estrazione del sale in questo tipo di camera lascia nel sottosuolo dei vuoti di dimensioni impressionanti: 90 m di altezza e 75 m di diametro. La profondità dalla bocca del pozzo di accesso alla base della miniera è di 112 m.
Il lavoro di scavo si svolse qui tra 1690-1880. E’ la parte più vecchia del complesso delle sale e gallerie.
L’acqua del lago sotterraneo ha una profondità massima di 6 m. Al centro del lago vi è un’isola formata dal sale residuo depositato qui dopo il 1880, anno in cui il giacimento di sale di questa camera si è esaurito.
In questa zona l’aria è la più pura con pochissime impurità.
+ Sala del Pozzo di estrazione e il Museo dell’estrazione
Il pozzo ha 80 m di profondità e diviso in 3 zone, due per il trasporto del sale e una per il passaggio dei minatori.
Qui passava il sale estratto nella miniera Rudolf verso la Galleria di trasporto Franz Iosif.
C’è ancora un vecchio argano, in legno, necessario per lo scavo del pozzo. Si vede ancora l’attacco di due argani in metallo installati nel 1864 sul soffitto del pozzo, tuttora funzionali.
Vi si trovano anche i mezzi di trasporto usati per il sale.
+ Camera Crivac
In questa camera ottagonale è ospitato un argano chiamato “Crivac” o “gepel“, installazione rudimentale del 1881 utilizzata per il sollevamento delle rocce di sale dalla miniera Rudolf alla galleria di trasporto Iosif.
L’attuale argano è una macchina unica nel suo genere in tutte le miniere di sale della Romania, e probabilmente in Europa, e si trova collocata nella sua posizione originale.
Azionamento del Crivac si faceva con i cavalli e alla luce delle fiaccole. Una volta tornati in superficie, dopo due settimane i cavalli diventavano ciechi.
+ Miniera Iosif/Giuseppe
La miniera Iosif/Giuseppe è visitabile attraverso dei passaggi in legno, ubicati nella parte superiore. È costituita da una camera conica profonda 115 m e larga 67 m alla base.
A causa della sua forma e della mancanza di comunicazione con altri punti di estrazione, questa camera è caratterizzata da un potente Eco, con cui le onde sonore possono essere riflesse dalle pareti fino a venti volte. Per questo motivo è chiamata anche “camera dell’eco”.
Nel 2012-2014 si è scavata una galleria di connessione con la Miniera Terezia.
Accanto alla miniera Iosif c’è la galleria Franz Josef che nel 1870 era lunga 780 m, successivamente prolungata di altri 137 m.
+ Miniera Ghizela
La miniera Ghizela e i locali tecnici si trovano all’estremità nord-orientale della miniera di sale e sono simili a quelli della miniera Rudolf, anche se molto più piccoli, perché la ricerca del sale si arrestò poco dopo l’apertura di questa camera. Attualmente questa miniera è equipaggiata di una sala per trattamenti benessere con aerosol naturali.
La galleria sotterranea di questa miniera costituisce una riserva geologica e l’accesso ai turisti non è consentito in questa sala. Si trova a 15 m sopra della galleria di trasporto Franz Josef.
+ Galleria Franz Iosif / Francesco Giuseppe
Fu costruita tra 1853-1870 per facilitare il trasporto in superficie, prima per i cavalli con i sacchi pieni di sali e poi con piccoli vagoni di miniera. Quando la miniera fu chiusa, dal 1948 al 1992, una parte fu utilizzata per la stagionatura dei formaggi.
La galleria misura 917 m. I primi 529 m sono scavati nelle marne-argillose e pertanto le pareti sono sostenuti con una muratura spessa 40 cm.
+ Strand Durgau
La zona esterna della miniera dove si sono formati vari laghi per il crollo di alcune vecchie gallerie è diventata zona di ricreazione e svago già dal 1840. Da poco tutto è stato ristrutturato.