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Monastero Hurezi
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Monastero Hurezi

Il monastero Hurezi è l’unico sito Patrimonio Unesco in Romania, a sud dei Carpazi. Il monastero fu costruito tra il 1690 e il 1697 ed è una sintesi dell’arte romena di quel tempo essendo la prima fondazione di Brancoveanu (1688-1714), come principe regnante della Valacchia.

Per raggiungerlo si sale lungo un vialetto protetto dall’ombra degli alberi secolari. Si passa sotto la prima torre di avvistamento. Si attraversano le fortificazioni passando sotto la seconda torre per entrare all’interno del monastero. È il monastero meglio conservato di tutti i monasteri costruiti da Brancoveanu. Fuori dalle fortificazioni ci sono altre quattro chiese piccole che formano una croce, con al centro, il monastero.

Le fortificazioni erano necessarie contro gli attacchi dei turchi ma anche contro i ladri perché si sapeva che oggetti preziosi, in oro e argento, erano custoditi nei luoghi religiosi.

La chiesa si chiama CATHOLICON, cioè il cuore del monastero. La costruzione segue i canoni dell’architettura religiosa ortodossa, avendo ma probabilmente è l’unico monastero con due porticati, uno piccolo quadrato che permette l’ingresso nel porticato largo quanto la chiesa. 

Sopra l’ingresso nel nartece ci sono due stemmi di famiglia, la PISANIA e il HRAM dei Santi protettori della chiesa, Costantino e Elena.

Gli stemmi sono delle famiglie Basarab e Cantacuzino, cioè l’aquila crociata – lo stemma della Valacchia durante i Brancoveni, e l’aquila bicefala – il simbolo della famiglia materna dei Cantacuzino.

La PISANIA è un’iscrizione scolpita in pietra, in lingua slava liturgica antica, con lettere cirilliche, che racconta per volontà di chi è stata fatta costruire la chiesa, quando e perché. 

Qui s’incontra il più bel giudizio universale dopo di quello di Voronet, in Bucovina, che non interrotto dal portico del portone d’ingresso al nartece, come a Hurezi. Si può leggere dall’alto verso il basso oppure dalla morte del cristiano quando l’angelo prende la sua anima per portarla in Paradiso oppure Satana per portarla nell’Inferno, secondo il peso delle buone azioni e dei peccati che angeli e diavoli mettono sulla bilancia.  In alto c’è Gesù con la Vergine e San Giovanni Battista, ai loro piedi il trono in attesa di Dio, del giudizio finale, circondati dagli angeli e dai 12 apostoli. Ai piedi del trono ci sono Adamo ed Eva che sono stati sia nell’Inferno che in Paradiso. Gran parte del muro è occupata dal fiume infuocato dell’Inferno, dove Satana tiene tra le braccia Giuda e dall’altra parte dell’ingresso nel nartece c’è il paradiso che attende i senza peccato.

Nel nartece, si trova il dipinto votivo che rappresenta il sovrano con la sua famiglia, ma anche alcuni voivoda, avi di Brancoveanu. Qui si può ammirare il SINAXAR, il calendario dei santi. Nella navata si trova l’albero genealogico di Gesù, in una delle absidi. Nella navata si possono vedere scene della vita della Vergine Maria, di Gesù e degli Apostoli.

Oltre alla chiesa al centro del monastero, c’è anche un PARACLIS, una cappella voluta dalla principessa Marica. Questa ha la pittura conservata meglio che la chiesa grande.

Il porticato che porta alla cappella dorata ha dei dettagli architetturali interessanti perché le colonnine in pietra sono diverse una dall’altra. 

Questo monastero avrebbe dovuto conservare le tombe di famiglia, essendo destinato a diventare la necropoli di Brancoveni ma siccome il principe fu ucciso a Istanbul, per decapitazione, la Signora Marica non portò qui i resti del principe e dei quattro figli maschi decapitati insieme al padre. La tomba di Brancoveanu si trova a Bucarest, nella chiesa San Giorgio. 

Qui, al tempo di Brancoveanu, esisteva una scuola di pittura murale e una d’iconografia. Qui fu allestita anche una tipografia, la chiesa avendo una ricca e preziosa biblioteca.

Dal 1993 è stata inserita nella lista del Patrimonio Culturale Mondiale dell’Unesco.