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Moldavia

Monastero Războieni
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Monastero Războieni

Il monastero – mausoleo di Razboieni è un monastero ortodosso costruito nel 1496 nel villaggio di Razboieni, nella provincia di Neamt. Si trova a 26 km nord-est da Piatra Neamt. La chiesa del monastero è dedicata ai Santi Arcangeli Michele e Gabriele (celebrati l’8 novembre).

La chiesa del monastero fu costruita dal principe regnante Stefano il Grande e Santo (1457-1504) a 20 anni dopo la battaglia di Valle Bianca/Valea Alba (1476), in memoria dei soldati moldavi caduti in quella battaglia.

Il monastero comprende la chiesa “Santi Voivoda” – XV secolo, la torre campanaria del 1862, la casa della madre superiora e le abitazioni per le monache del XIX e XX secolo.

In questa zona nel XV secolo c’era un fitto bosco. Il principe scelse una radura, fece scavare un fossato e coprire con tronchi e terra per affrontare il 26 luglio 1476, i 150.000 turchi di Mohamed II, il Conquistatore. Stefano aveva solo 10.000 soldati moldavi perché una parte della sua piccola armata doveva affrontare i tartari sul fronte orientale. Il sultano era tornato dopo un anno dalla sua disfatta subita a Ponte alto/Podul Inalt, per mano del piccolo esercito di Stefano. I turchi hanno subito 30.000 morti e i moldavi hanno avuto 200 morti e 800 prigionieri. Stefano riuscì scappare ma non si può dire che il Sultano ha riscosso la rivincita perché i moldavi non l’hanno riconosciuto come vincitore, anche perché i turchi non sono riusciti a conquistare né la fortezza di Suceava e neanche quella di Neamt. 

Dai documenti scritti si sa che la chiesa fu costruita sopra il luogo della battaglia e sopra i morti sepolti lì. 

Fino nel 1734 la chiesa funzionò come chiesa parrocchiale quando fu dichiarato monastero e arrivarono i monaci. Nel 1803 il metropolita della Moldavia, lo trasformò in monastero per monache. Con il decreto 410/1959 il monastero fu chiuso, le monache anziane mandate a Agapia, Varatec o Slatina, quelle più giovani di 50 anni tornarono alla vita laica. Quattro monache rimassero nel villaggio. 

Nel 1975-1979 la chiesa subisce dei restauri e furono demolite due torri aggiunte alla fine del XIX secolo e il porticato, la chiesa tornando all’aspetto originale cinquecentesco. 

Nel 1990 si riapre nuovamente il monastero e arrivano qui delle monache da Varatec e le quattro che erano rimaste nel villaggio. 

La chiesa ha una pianta rettangolare, simile alle chiese di Stefano di Piatra Neamt e Borzesti. È costruita in pietra con mura spesse e una base in pietra scolpita, senza absidi laterali o torri. L’abside dell’altare è poligonale all’interno e semicircolare all’esterno, essendo coperto da nove nicchie allungate. Le pareti della chiesa sono sostenute da due contrafforti posti obliquamente all’estremità dell’abside.

Il tetto della chiesa è in quattro acque, con forti pendenze e ampie gronde. Sotto il cornicione ci sono due file di nicchie. Lungo l’edificio è presente una decorazione in mattoni smaltati e dischi policromi.

Il luogo di culto è illuminato attraverso cinque finestre: due finestre di grandi dimensioni con ornamenti gotici ad arco spezzato, nel nartece, due finestre nella navata centrale e una nell’asse dell’abside dell’altare. Le ultime tre finestre sono piccole, strette, con cornici che finiscono con archi a sesto acuto. 

All’interno, la chiesa è suddivisa in tre ambienti tradizionali: nartece/pronao, navata/naos e altare. La porta si trova sul lato sud del nartece ed è decorata con modanature ad arco a sesto acuto. Il nartece è ricoperto da due calotte sferiche, separate da un doppio arco. C’è un muro divisorio tra il nartece e la navata. La navata centrale ha una cupola sorretta da quattro archi obliqui. L’altare ha due piccole nicchie scavate nel muro.

Non ci sono attestazioni documentarie riguardanti la pittura interna della chiesa, quindi non si sa se sia stata dipinta o meno, durante il regno del fondatore. Gli affreschi odierni risalgono al XIX secolo. 

Nel 1897 fu inaugurato un monumento commemorativo per iniziativa dei militari di un regimento di Piatra Neamt, per l’eroismo dei moldavi che lottarono contro i turchi di Mohamed II.