Cluj-Napoca
Circondata da sette colline, Cluj Napoca è il cuore culturale, accademico ed economico della Transilvania. Il suo centro storico è piccolo ma ci sono tante cose da vedere. La città è tagliata in due dal fiume Somesul Mic/il Piccolo Somes. E’ una città multietnica dove vivono romeni, ungheresi e tedeschi.
Chiamata Klausenburg dai tedeschi, Kolosvar, dagli ungheresi, nel 1974 Cluj vide aggiungere al proprio nome l’appellativo Napoca, in omaggio all’antico insediamento romano del II secolo d.C. Quell’anno, in una grande riunione di piazza, Ceausescu ha annunciato il cambio del nome in Cluj-Napoca e per Turnu Severin in Drobeta-Turnu Severin, laddove Apollodoro di Damasco, l’architetto di Traiano, ha costruito il ponte sul Danubio tra 103 e 105.
La prima attestazione documentare di un insediamento sul territorio di Cluj è stata fatta da Tolomeo, come una delle più importanti località in Dacia, Napuca. Nel 124 Adriano la dichiara Municipio. Durante Marc Aurelio diventa la capitale con il nome di Colonia Aurelia Napoca.
La città di Cluj è stata attestata per la prima volta nel 1213 con il nome Castrum Clus. Nel XIII secolo la città fu distrutta dai mongoli dell’Orda d’Oro. Dopo la decimazione della popolazione da parte dei tartari arrivarono i primi sassoni, durante il regno di Stefano V Re d’Ungheria. Nel 1316 diventa città libera durante il regno di Carlo Roberto d’Angiò. L’imperatore del sacro romano impero e Re d’Ungheria, Sigismondo di Lussemburgo permette agli abitanti di fortificare la città. Mattia Corvino Re d’Ungheria dal 1458 al 1490 nacque a Cluj nel 1443. Le prime fabbriche di birra e di carta e la prima tipografia sono del XVI secolo.
Il Re Stefano Bathory, principe della Transilvania e re della Polonia, crea nel 1581 l’Università, dopo aver creato quella di Vilnius. Alla morte del principe, Cluj entra sotto il dominio austriaco di Massimiliano II. Alla fine del XVII secolo a Cluj arrivano le truppe del Duca di Lorena per punire il principe della Transilvania, Mihai Apafi I (1661-1690) per aver appoggiato gli ottomani nell’assedio di Viena, del 1683. Dopo il 1848 la capitale della Transilvania si sposta a Sibiu. Nel 1867 Cluj insieme alla Transilvania sono integrate nel Regno d’Ungheria.
Nel periodo della Belle Époque sono costruiti l’Università Franz Josef, la Biblioteca Centrale Universitaria, il Teatro Nazionale, il Palazzo di Giustizia, il Palazzo Comunale.
Nel 1918 la Transilvania si unisce alla Romania ma in seguito al Secondo arbitrato di Vienna del 1940 Cluj ritorna sotto amministrazione magiara fino nel 1944. Nel periodo maggio-giugno 1944 sono state sei deportazioni di ebrei ad Auschwitz. Molti ebrei sono riusciti a scappare e tornare nei territori romeni.
In seguito al trattato di Parigi del 1947, Cluj ritorna a far parte della Romania.
Probabilmente Cluj è la città dove si trovano edifici di tutti i culti religiosi della Romania, dalle chiese ortodosse, greco-cattoliche, cattoliche, protestanti e riformate alle sinagoghe e moschee.
Durante una visita nel centro storico si possono ammirare importanti monumenti di epoca medievale (il Bastione dei Sarti o Bastione Bethlen, la chiesa benedettina dal Monostor, la chiesa gotica San Michele), rinascimentale (la chiesa gotica protestante senza campanile, la casa natale di Mattia Corvino, il Museo della Farmacia, la statua di San Giorgio che uccide il drago), barocca (la chiesa francescana, il palazzo Banfy sede del Museo di Arte), il monumento liberty a Mattia Corvino. La maggior parte dei palazzi del centro è in stile liberty.
Il nome Cluj è inoltre legato anche alla birra Ursus, la più famosa birra romena, e a Farmec, l’azienda produttrice di prodotti cosmetici, famosa per i prodotti Gerovital. La prima fabbrica di birra moderna è stata costruita a Cluj nel 1878. Dal 1996 la Società SABMiller, proprietaria di Peroni Nastro Azzurro, cominciò a comprare tutte le fabbriche di birra importanti della Romania (Timisoreana di Timisoara fondata nel 1718, Azuga, Ciucas, ecc).
Ursus Breweries è il nuovo nome del gruppo Asahi Breweries Europe Ltd in Romania. Quattro marchi di birra presenti in Romania più altri marchi internazionali sono stati uniti sotto questo nome: Ursus, Timișoreana, Ciucaș, Stejar, Azuga, Peroni Nastro Azzurro, Grolsch, Redd’s e Pilsner Urquell. L’azienda ha birrifici a Brasov, Buzau, Timisoara e un piccolo impianto di produzione a Cluj-Napoca.
Ursus Breweries ha una capacità totale di oltre 6,8 milioni di ettolitri e oltre 1.500 dipendenti.
L’azienda è stata di proprietà di SABMiller dal 1996 fino a marzo 2017, quando Ursus Breweries è entrata a far parte di Asahi Breweries Europe Ltd.
Asahi Breweries Europe Ltd. (ABEL) è presente in 5 paesi europei, possiede 11 birrifici, ha circa 7.800 dipendenti e produce annualmente circa 33 milioni di Hl di birra.
Nel 2003 Ursus ha sponsorizzato la spedizione romena su Everest.