Oradea
Arrivando in treno o in auto dall’Ungheria, Oradea è la prima città che s’incontra in Romania. Si trova sulle rive del fiume Cris Rapido/ Crisul Repede.
Il suo nome latino è Vadarinum e fu menzionata per la prima volta nel 1113 in un documento dell’abbazia benedettina di Zobor (sull’attuale territorio della Slovacchia) ma le sue radici sono daciche e romane, come risulta dalle scoperte archeologiche, poiché a pochi chilometri, nella zona delle Terme Felix, sono stati trovati degli insediamenti.
Nel medioevo vi abitavano romeni, magiari, austriaci, slovacchi, ebrei, ruteni e turchi. La cittadella pentagonale è menzionata per la prima volta nel 1241, costruita per far fronte agli attacchi tartari-mongoli. Al nome del re ungherese Ladislau I è legata oltre la costruzione della cittadella anche quella di un monastero dedicato a Maria, che divento il centro del vescovato romano-cattolico. L’attacco dei mongoli del 1241 è descritto nel poema epico “Carmen miserabile”, scritto da un monaco italiano residente a Oradea, Rogerius. Esiste anche un quartiere chiamato Rogerius.
Al tempo del Re Carlo Roberto d’Angiò e del suo figlio Ludovico I d’Ungheria, nel XIV secolo, Oradea conosce un periodo fiorente con influenze rinascimentali.
Nel 1589 nacque a Oradea il principe della Transilvania, Gabriel Bathory che regno dal 1608 al 1613, essendo l’ultimo principe della famiglia Bathory.
Dal 1660 al 1692 Oradea insieme a tutta la regione è occupata dai turchi. I periodi successivi conobbero prosperità sotto l’impero asburgico.
Il 19 giugno 1836 un grande incendio, che duro tre giorni, ha avuto degli effetti devastanti. Sono andati distrutti edifici come le fabbriche di seta, di birra, di mattoni, il comune, l’albergo l’Aquila nera/Vulturul Negru, il deposito di sale, molte chiese tra cui anche la Chiesa con Luna / Biserica cu Luna, la sede vescovile ortodossa e 414 case.
Il 12 ottobre 1918 fu scritta la Dichiarazione di Oradea, documento che proclama i diritti dei romeni della Transilvania e la volontà di unirsi con la Romania. Per un breve periodo, 1940-1944, fu annessa allo stato ungherese di Horthy.
A Oradea sono sepolti molti rappresentanti delle famiglie regnanti, come i re del Regato d’Ungheria: Ladislao I (1096), Stefano II (1131), Andrea II (1235), Sigismondo di Lussemburgo (1437), le consorti reali Fenenna (1295), Beatrice di Lussemburgo, sposa di Carlo Roberto d’Angiò (1319), Elisabetta, la figlia di Basarab I di Valacchia (1367) e Maria di Ungheria (1395).
Una delle più importanti attrazioni della città è rappresentata dall’architettura del centro storico pedonale, dove troviamo dallo stile barocco, a quello classico, eclettico e Secessione viennese.
La città si presenta con un centro storico maestoso e tre grandi piazze: Piazza 1 Dicembre, Piazza dell’Unione e Piazza Re Ferdinand, sulla sponda del fiume Crisul Repede, nei pressi del Teatro di Stato. Da quest’ultima, parte una zona pedonale, ove è possibile fare rilassanti passeggiate o sedersi in uno dei tanti caffè per ammirare i più begli edifici privati di Oradea.
In Oradea ci sono cento chiese, tre sinagoghe e la seconda più alta chiesa battista dell’Europa, la moderna chiesa, Emanuel.
Ecco alcuni dei più importanti edifici storici d’importanza patrimoniale per Oradea: il Palazzo delle Finanze Pubbliche (1899-1900), il Comune (1902-1903), il palato del Vescovato greco-cattolico, il palato Moskovits Miksa (1904-1905), il palazzo Rimanóczy Kakman senior (1905), somigliante al Palazzo veneziano Ca d’Oro in stile eclettico, il palazzo Apollo (1912-1914).Tanti altri palazzi si trovano descritti qui: https://www.oradeaheritage.ro/patrimoniu-oradea/, come le case Adorján, Áron Nemes, Fodor, Guttman, Kolozsváry, casa con leoni, Papp György, Poynár, casa degli avvocati, Roth; i palazzi Hotel Astoria-Sztarill, Transilvania/Pannonia, Moskovits Adolf, Sonnenfeld, Stern, Ullmann; villa Varnai; Sinagoga Ortodossa Aachvas Rein, oggi museo.