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Transilvania

Siebenbürgen, il nome tedesco che identifica la Transilvania, apparve per la prima volta in un documento risalente al 1296. Il suo significato, “sette città” o “sette borghi”, si deve alla fondazione di sette comunità da parte dei tedeschi (noti come sassoni di Transilvania) nella regione: Klausenburg (Cluj), Kronstadt (Brasov), Hermannstadt (Sibiu), Schässburg (Sighisoara), Mediasch (Medias), Mühlbach (Sebes), […]

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Transilvania

Siebenbürgen, il nome tedesco che identifica la Transilvania, apparve per la prima volta in un documento risalente al 1296. Il suo significato, “sette città” o “sette borghi”, si deve alla fondazione di sette comunità da parte dei tedeschi (noti come sassoni di Transilvania) nella regione: Klausenburg (Cluj), Kronstadt (Brasov), Hermannstadt (Sibiu), Schässburg (Sighisoara), Mediasch (Medias), Mühlbach (Sebes), e Bistritz (Bistriţa). Il nome esisteva anche nella versione latina “Septem Castra” (“Sette fortezze”).

Secondo un’altra ipotesi il nome tedesco della Transilvania potrebbe aver avuto origine dal fatto che lo stanziamento germanico nella regione iniziò da Sibiu, il cui nome tedesco originale era Cibinburg; il nome si trasformò in Siebenbürgen e divenne il nome anche dell’intera regione.

Transilvania, probabilmente, è la regione più conosciuta della Romania. I turisti sono attratti dalle storie dei suoi castelli, quello di Bran detto di Dracula, quello di Hunedoara, ma ce ne sono tanti altri, più piccoli e meno famosi, appartenenti alle famiglie nobili sassoni (Bruckental, Haller) oppure dei Szekely (Kalnoky, Teleky, Apaffy, Banffy, Kemény).  I castelli e le fortezze dove funzionano musei sono: Bran/Dracula, Cantacuzino/Busteni, Hunedoara.

In Transilvania si trovano insediamenti romani e daci come Sarmisegetusa Ulpia Traiana e Sarmisegetusa Regia ma anche piccole chiese considerate le più antiche che talvolta hanno usato proprio le pietre provenienti dagli insediamenti romani, come quelle di Densus e di Strei.

Insieme alla Bucovina, la Transilvania ha il maggior numero di attrazioni turistiche dichiarate Patrimonio Unesco, poiché qui si trovano le chiese fortificate sassoni di rito cattolico, protestante o evangelico: Harman, Prejmer, Biertan, Axente Sever, Aiud, Bazna, Saschiz, Viscri, Copsa Mare, Malancrav, Valchid, Mosna, Valea Viilor, Medias, Sebes. 

La regione è attraversata dai fiumi tributari del Danubio e dal fiume Tisza, affluente sul territorio ungherese del Danubio. Qui la cultura occidentale e la cultura orientale si sono intrecciate da tempi remoti cominciando con i romani e i daci, arrivando all’Impero Ottomano e al Regno Ungherese e più tardi all’Impero Astro – Ungarico. Sono state sempre terre contese per le loro ricchezze naturali – oro, sale e acque minerali – trovate dai daci, desiderate dai romani e da tutti quelli che sono arrivati qui con le guerre di occupazione. 

In Transilvania si trovano alcune delle città medievali meglio conservate d’Europa, come Sighisoara (Patrimonio Unesco), Brasov e Sibiu, antiche roccaforti dei cavalieri teutonici, prima, e dei commercianti sassoni, in seguito.  

Il patrimonio multi-etnico della Transilvania si distingue per la ricchezza dei costumi, l’architettura, la cucina e le feste popolari. Tradizioni secolari sono ancora vive nei piccoli villaggi. 

Nel 1568, con l’Editto di Turda, furono riconosciute le quattro confessioni religiose della Transilvania: luterana, riformata, cattolica e unitariana. L’ortodossia era solo tollerata, senza diritti. Nel 1623, durante il regno di Gabriel Bathory anche agli ebrei fu riconosciuta la libera pratica della religione. 

Nel 1698 l’Impero Asburgico offre alla popolazione romena ortodossa l’opportunità di avere gli stessi diritti delle altre confessioni già riconosciute. Si crea così la chiesa greco-cattolica oppure Unita, che riconosce il Papa – come capo della chiesa, la dottrina del Purgatorio e l’uso del pane non lievitato, l’ostia, per la comunione. La liturgia, il calendario e la possibilità per i fedeli sposati di essere ordinati sacerdoti rimangono come per gli ortodossi. 

Solo nel 1863 furono riconosciute in Transilvania le confessioni ortodossa e greco – cattolica. 

Con l’arrivo dei comunisti la chiesa greco-cattolica viene dissolta e le sue proprietà passano alla chiesa ortodossa. I suoi diritti furono ripristinati dopo il 1989. 

Nelle città si trovano le chiese dei vari culti religiosi: ortodosso, cattolico, protestante, ebraico e greco-cattolico. 

Oltre alle bellezze naturali delle montagne, delle gole (Bicaz, Turda) e dei laghi naturali (lago Rosso, lago Santa Ana – l’unico lago vulcanico della Romania) si possono visitare le miniere di sale (Turda, Praid), vere cattedrali sotterranee, le fortezze di Alba Iulia, Brasov, Fagaras, Feldioara, Miko a Miercurea Ciuc, Rupea e Rasnov, il monastero ortodosso di Sambata de Jos, i mulini ad acqua di Lisa oppure il castello d’argilla della Valle delle Fate di Porumbacu de Sus.