Chiesa principesca di San Nicola
La Chiesa di San Nicola è il primo monumento di architettura religiosa in Valacchia. La corte reale di Arges fu originariamente costruita nel XIII secolo dal voivoda Seneslau.
All’inizio del XIV secolo, durante il regno di Basarab I (1310-1352), furono costruiti la chiesa, il palazzo reale sul lato meridionale, la torre e il muro di cinta. Nel XVI secolo, il principe regnante valacco Neagoe Basarab (1512-1521) costruì una casa principesca sul lato nord. Gli edifici erano rappresentativi per l’architettura tradizionale medievale romena.
I viaggiatori stranieri ricordano solo di passaggio la vecchia chiesa di Curtea de Arges, importante solo perché le reliquie di Santa Filofteia vi sono state conservate a lungo. La corte principesca viene ricordata anche perché fu attribuita al leggendario principe Negru Voda, vissuto ad Arges.
La vecchia chiesa di Curtea de Arges, deturpata dall’innalzamento di due piccole torri di legno ricoperte con stagno sopra il nartece (1827) e dall’aggiunta davanti a un portico antiestetico (1875), con gli affreschi originali ricoperti da una pittura senza valore, aggiunto nel XVIII – XIX secolo, con le tombe dei voivoda, devastate, danneggiate dai terremoti, abbandonate, solitarie e silenziose, come diceva Nicolae Iorga, il grande storico, era solo un edificio pronto a crollare.
Concepito come edificio di culto e necropoli principesca, questa chiesa doveva essere una costruzione monumentale, con qualità artistiche e tecniche in grado di soddisfare il desiderio di affermazione di un regno indipendente, come quello di Basarab I, che completa il processo di creazione della Valacchia come stato feudale indipendente, dopo il 1330.
Rispetto alle tradizioni e al livello di sviluppo dell’architettura sul territorio del nuovo stato, gli artigiani locali difficilmente avrebbero potuto concepire e realizzare un simile monumento. Pertanto, i principi chiamarono ad Arges degli artigiani dai territori dell’antica arte bizantina vicino a Costantinopoli, ai quali chiesero di costruire una chiesa rappresentativa per la nuova fiorente situazione della Valacchia.
L’iscrizione sulla parete nord della navata, scoperta nel 1920, parla della morte, nel 1352, a Campulung, del sovrano Basarab I. Pertanto la costruzione della chiesa principesca fu iniziata durante il regno di Basarab I.
La grande chiesa fu costruita all’interno delle mura della residenza del voivodato del XIII secolo. Sebbene la costruzione della chiesa sia iniziata sotto il regno di Basarab I, sarà completata sotto il regno di Nicolae Alexandru (1352-1364) e l’affresco di fattura bizantina fu realizzato al tempo di Vlaicu Voda (1364-1377).
La Chiesa di San Nicola a Curtea de Arges è uno dei monumenti più rappresentativi dell’architettura romena medievale, nonché la più antica costruzione del voivodato di Valacchia. Le pitture murali interne, di particolare pregio, sono state realizzate tra il 1364-1369, e grazie a essi, al suo valore architettonico e storico, la chiesa fu inclusa nell’elenco dei monumenti storici e nella Lista indicativa dell’UNESCO. Esse sono in stile bizantino di fattura rinascimentale di Constantinopoli, iniziata con il monastero San Salvatore in Chora.
Tra le scene rappresentate ci sono la Via Crucis con i due ladri, il censimento di Quirino, dove Maria, madre di Dio, compare incinta, l’arrivo dei 12 corteggiatori di Maria, da 12 tribù di Israele. Ad eccezione della Vergine incinta che si trova anche a Chora, le altre scene si trovano solo qui.
All’esterno, la muratura è costituita da strati di pietra di fiume che si alternano a strati di mattoni. La chiesa è costruita a forma di croce greca inscritta, di tipo complesso, con il nartece stretto e voltato, con una cupola al centro. La navata centrale è quadrata, a volta e di dimensioni molto grandi. La volta è sostenuta da quattro pilastri su cui s’innalza la torre.
Nel nartece si possono vedere i tre strati di pittura che furono dipinti all’interno della chiesa, le tombe dei Basarabi e, appena sopra l’ingresso della navata, un ritratto di Basarab I, in piedi ai piedi di Gesù, come fondatore del luogo sacro.
Nella navata è possibile vedere l’iconostasi, che ha uno stile particolare. Accanto all’iconostasi si possono vedere i tre strati di pittura che sono stati applicati nel tempo. Sulla parete sinistra c’è una mappa con l’ubicazione della vecchia chiesa del XIII secolo. Nella navata c’è anche un affresco dettagliato dell’Assunzione della Beata Vergine Maria.
Si stima che ci siano oltre trecento scene dipinte, comprese quelle della vita di Santa Filofteia, le cui sacre reliquie furono portate nella Chiesa reale di Curtea de Arges nel 1396, da Veliko Tarnovo, Bulgaria. Vi rimasero fino al 1894, quando furono spostate nel Monastero di Neagoe Basarab.
La chiesa fu usata come necropoli per i principi Basarabi, e durante i lavori di restauro del 1920 sono state scoperte 15 tombe di figli della famiglia regnante. Le tombe sono state coperte nel 1750 con una pavimentazione in mattoni. Sono in corso delle analisi ma la tomba più interessante è di un cavaliere, probabile figlio bastardo di Basarab I, morto a 40 anni, di carnagione scura, figlio di una donna cattolica considerando i suoi anelli. Sono interessanti i simboli esoterici cristiani che si trovano sulla pietra tombale. Nell’esonartece ci sono altre cinque tombe della famiglia Bratianu.