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Ferrovia storica nel Banat
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Ferrovia storica nel Banat

Oravita – Bazias

Le ferrovie romene hanno poco più di 150 anni di storia.  La prima ferrovia europea fu inaugurata in Inghilterra il 15 settembre 1830 ma sull’attuale territorio romeno (la Transilvania faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico) veniva approvato solo nel 1846 il primo progetto per una via ferrata, a servizio di una miniera di carbone, allora proprietà dell’Amministrazione Imperiale di Vienna. I depositi di carbon fossile sono stati scoperti nel 1771-1778 quando si aprono le prime miniere ad Anina, Doman e Secu. I lavori sono interrotti fino nel 1950. 

La linea Oravita – Bazias, con una lunghezza di 62,5 km fu inaugurata nel 1854. Due anni più tardi fu adeguata al trasporto dei passeggeri. Bazias era porto fluviale da qui il carbone arrivava a Vienna oppure al Mar Nero.  Oravita fu la prima stazione ferroviaria su territorio romeno, costruita tra 1847 – 1849 e Bazias la seconda (1854-1856). Una caratteristica della stazione ferroviaria di Oravita e che il primo binario si trova al primo piano. La locomotiva fu costruita a Viena, trasportata con la nave sul Danubio fino a Moldova Veche da dove è stata trainata da 40 copie di buoi fino a Oravita.

Il Porto Bazias fu costruito dall’Impero Austro – Ungarico nel 1795 ed era il secondo porto come importanza dopo Constanta. La ferrovia era chiamata Koklenbahn – “la linea del carbone”. Da Bazias partita nel 1858 un treno “rapido” che raggiungeva prima Timisoara, poi Budapest e Vienna. Nel 1880 il porto fu in gran parte distrutto dall’esondazione del Danubio e i quasi 600 abitati si spostano a Orsova.  Siccome nel 1892 fu costruito un altro porto sul Danubio a Moldova Veche, il porto di Bazias perse del tutto la sua importanza.  

Dopo la prima guerra, il Banat fu diviso tra la Serbia e la Romania e 28 km dei 62,5 km rimasero in Serbia. Tra il 1922 e il 1950 i treni da Timisoara per raggiungere Bazias passavano sul territorio serbo, per Vrsac e Bela Crkva. Nel 1950 la linea fu interrotta per motivi politici. Della vecchia linea Oravita – Bazias nel 1950, rimane solo la tratta Oravita – Iam, cioè soli 27km. Questa linea ha funzionato fino nel 2015. 

Ad Oravita c’è un bel teatro che porta il nome del grande poeta romeno “Mihai Eminescu” ed è il primo teatro costruito dall’Impero Austro – Ungarico sul territorio romeno, nell’Europa dell’est, nel 1817. La famiglia imperiale, Francesco I d’Asburgo-Lorena (tra il 1792-1806 aveva il titolo di Francesco II del Sacro Romano Impero e poi dal 1806 quello di Francesco I d’Austria fino alla sua morte nel 1835) e Carolina-Augusta di Baviera, in viaggio di nozze, con un seguito di 70 persone, parteciparono ad almeno uno dei primi due spettacoli dell’inaugurazione. I primi spettacoli furono in lingua tedesca.  Lo stile è barocco viennese ed è una copia di 1/6 dell’antico teatro di Vienna, Burgtheater, demolito nel 1890. Porta il nome del poeta che ha accompagnato la troupe di attori di Michele Pascaly, nel 1868. Nel 1931 ha concertato qui George Enesco. Dalla sua inaugurazione e per tutto il periodo interbellico tante compagnie teatrali romene e straniere si sono esibite qui.  Qui fu rappresentata per la primao volta l’operetta “Crai nou” di Ciprian Porumbescu. Adesso è la sede del Museo della Cultura di Caras.

Sempre a Oravita si trova la più antica farmacia montanistica, del 1793, chiamata “L’aquila nera” / Vulturul negru. 

Per la presenza delle miniere che fornivano la materia prima all’Impero Austro-ungarico, la città prima del 1918 era cosmopolita.  

Oravita –  Anina

La linea ferroviaria che lega le due città è soprannominata il Semmering di Banat per similitudine con le difficoltà di costruzione della linea Gloggnitz – Murzzuschlag, in Austria, per superare i monti Semmering, costruita nove anni prima. L’architetto Johann Ludwig Dollhoff-Dier si suicidò, buttandosi da un viadotto, a causa di un errore di calcolo che non fece incontrare lo scavo di due gallerie, con un errore verticale di 3 m.

Fu inaugurata nel 1863 per il trasporto del carbone e nel 1869 per il trasporto di persone. 

Nel 1918 la ferrovia di montagna Oravita – Anina entra sotto la gestione dello stato romeno in seguito del trattato di Trianon, dell’Unione della Transilvania con il Regno della Romania.

La tratta ferroviaria in esercizio ha 33,4 km.  La ferrovia supera un dislivello di 338m, da     218 m alt. di Oravita a 558 m ad Anina, attraversa 14 gallerie che sommano più di 2 km e 10 viadotti per altri 843 m. Talvolta ci sono dei tratti con una pendenza del 20 per mille con curve strette con un raggio di 114m. 21km sono scavati manualmente direttamente nella roccia calcarea dura e compatta. 

Il percorso è diviso in tre parti: Oravita – Maidan, Maidan – Garliste, Garliste – Anina. 

Nel primo tratto ci sono 6 viadotti, il più grande essendo Racovita, in muratura cu 11 campate con un’altezza di 26,5 m e una lunghezza di 125,8 m.

Nel secondo tratto il viadotto che supera con 5 campate la valle del fiume Jitin, sembra essere il più bello, con un’altezza massima al centro di 35 m dove ha un’apertura con una campata metallica di 31 m e una lunghezza complessiva di 130 m, in curva con un raggio stretto di    114 m. La parte metallica centrale è stata costruita in una zona di montagna senza l’aiuto delle gru. 

Tra Garliste e Anina c’è un altro viadotto, lungo 96m e con un’altezza di 32m, con la parte centrale, metallica. 

Da Oravita a Anina c’è un solo treno al giorno con un tempo di percorrenza è di circa 2 ore. Il treno torna indietro ad Oravita alle 15:20. I sedili sono un po’ scomodi perché sono proprio quelli originali, in legno.

La stazione di Anina del 1863 – 1864, è la terza costruita sul territorio di adesso della Romania, all’epoca essendo sul territorio dell’Impero Austro-Ungarico.