Memoriale delle Vittime del Comunismo e della resistenza
Il museo si trova all’interno di un edificio che fu una delle più oppressive prigioni della Romania comunista degli anni 50′. Fu luogo di detenzione e sterminio per l’élite del paese, da professori, medici, politici fino a vescovi e preti greco-cattolici e romano-cattolici, considerati oppositori del comunismo, gran parte persone che avevano più di 60 anni. Dei 200 carcerati, 54 sono morti, probabilmente sepolti in una fossa comune nel cimitero dei poveri, sistemato adesso come un piccolo parco. Nel 1955, come conseguenza degli accordi della Convenzione di Ginevra e dell’ingresso della Romania comunista nell’ONU, fu concessa una grazia. La prigione fu abbandonata nel 1977 e diventa museo nel 1993 ma fu aperto in mancanza di fondi qualche anno dopo.
Nel cortile è stato realizzato in bronzo, nel 1998, un gruppo statuario chiamato “Il cortile dei sacrificati”. Si tratta di 18 profili umani che vanno verso un muro che non permette loro di vedere l’orizzonte, così come il comunismo aveva rinchiuso le vite di milioni di uomini.
Maramures