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Palatul Mogosoaia - Muntenia - Romania for All

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Palazzo Mogoșoaia
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Palazzo Mogoșoaia

L’edificio civile è considerato il più bel gioiello dell’arte medievale brancoveanu. Si trova poco fuori Bucarest e si potrebbe raggiungere in bicicletta se non fosse per la strada che porta al palazzo, troppo trafficata a causa dell’attraversamento del “raccordo annullare” – chiamato in romeno CENTURA.  

Il palazzo fu costruito per Stefan, il secondo genito del principe regnante Constantin Brancoveanu. Stefan ha avuto una figlia, senza eredi e allora il palazzo arrivò in eredità al nipote Constantin, figlio del primo genito del principe Constantin Brancoveanu.

Riporta la medesima struttura come l’altro palazzo, Potlogi, pianta rettangolare, due cortili, un belvedere decorato con gli stemmi di Brancoveanu e Cantacuzino – una scala che fu aggiunta nel 1922 dall’architetto Matei Cantacuzino, il nipote della proprietaria, Martha Bibescu, perché l’originale non c’era più. Ha preso modello dal Palazzo di Potlogi.  La loggia si affaccia verso il lago e qui sono state organizzate tutte le nozze dei sette figli e figlie di Brancoveanu e di alti dignitari della corte principesca.

Sembra un palazzo fortificato perché all’ingresso nel cortile c’è una torre di avvistamento. Dentro il cortile c’è l’antica cucina chiamata CUHNIA che si trova lontana dal palazzo che aveva all’origine, il tetto in legno.

Nel 1714, dopo l’uccisione di Brancoveanu e dei quattro figli maschi a Istanbul, il palazzo con tutti i beni fu confiscato dai turchi e trasformato in caravanserraglio per permettere il riposo ai commercianti e viaggiatori. 

Nel 1717 la vedova Marica con l’aiuto del principe regnante Mavrocodat, il primo principe “fanariota” (di origine greca, proveniente dal quartiere Fanar di Istanbul) delle 11 famiglie che sono sedute sul trono valacco dal 1716 al 1821 e dal 1711 sul trono moldavo, dopo Dimitrie Cantemir, riesce a recuperarlo per la sua famiglia, Brancoveanu. 

Ci sono stati tanti attacchi e distruzioni provocati dai turchi e anche dalle truppe rivoluzionarie dell’Eteria greca nel 1821. 

In seguito, il palazzo con il suo parco arriva nella proprietà del principe regnante Gheorghe Bibescu portato in dotte da Zoe Mavrocordat, sua moglie. Bibescu fu cacciato durante la rivoluzione del 1848 e l’eredità arriva al secondo genito maschio, Nicolae.  Questo si occupa della ristrutturazione senza abitare invece nel palazzo. Costruisce una villa per la sua famiglia, chiamandola Elchingen. Qui abiterà con sua moglie e le sei figlie. Costruisce inoltre la cappella di famiglia, dove sono sepolti tanti Bibescu ma non la famiglia di Martha. Inoltre, fa costruire la ghiacciaia e le serre.

Nel 1860 fu chiamato un architetto francese per i restauri e sono aggiunti alla loggia due balconi che l’affiancano e un altro corpo che si integra con l’antica costruzione. Portano da Potlogi le quattro colonne che verranno utilizzate per questi nuovi balconi. Fu modificata anche la parte superiore delle finestre, che diventano da arco pieno a trilobate. 

Purtroppo tutte le decorazioni interne sono andate perse come l’affresco del 1703, il ritorno da Adrianopoli, dove il principe era andato con il figlio credendo che sarà ammazzato ma fortunatamente questo non accade.

Nel 1911 Nicole, la prima genita di Nicolae decide, dopo lunghe insistenze di vendere la proprietà al cugino George Valentin Bibescu e che la fecce regalo di nozze a Martha Bibescu, nel 1912. Nicolae, il padre di Nicole, era il fratello di George, il padre di Valentin, George e Nicolae essendo i figli di Zoe Mavrocordat – Brancoveanu, la figlia adottiva di Grigore e Safta Brancoveanu, Grigore essendo l’ultimo discendente diretto dai Brancoveanu.

Come a Potlogi, anche qui era stato costruito un PARACLIS, una piccola chiesa, prima della costruzione del palazzo, che rimane fuori dalle fortificazioni ma comunque dentro il parco. 

L’iconostasi è originale, del 1688, simile a quelle delle chiese di Cantacuzino, la famiglia materna di Constantin. Gran parte delle sue icone furono invece sostituite dopo l’attacco turco del 1775.

Alcune parti della pittura sono originali, del 1690, realizzate da Constantinos, il pittore che realizzò anche la meravigliosa pittura del monastero Hurezi.

Nel piccolo porticato a otto colonne circolari in mattoni, c’è la tomba del pilota Valentin Bibescu morto nel 1941, il marito di Martha. Ha fondato “Automobil Club romeno” nel 1904 e l’Associazione Nazionale Romena dell’Aeronautica. Tra il 1930-1941 fu il presidente della Federazione Aeronautica Internazionale. Fu il fondatore dell’aeroporto Baneasa di Bucarest – inaugurato nel 1920 per la prima corsa Parigi – Bucarest – Istanbul. L’attuale costruzione dell’aeroporto, a forma di elica a tre pale, è del 1947-1952. 

Martha ha trovato il palazzo in un avanzato stato di degrado e si è rimboccata le maniche utilizzando per il restauro, i fondi della vendita dei suoi libri. L’aiutò prima l’architetto Ruspolo – architetto capo di Venezia, che sistemò in primis la villa Elchingen, per abitarci, dandole sembianze veneziane. Il secondo architetto, suo nipote, finì i lavori con l’inaugurazione del 1927 ma agli interni, si lavorò fino nel 1935. 

Il palazzo riceve le visite di August von Mackensen, che gli costo a Martha, un po’ la riputazione di collaborazionista, di Charles de Gaulle, Proust, Nicolae Iorga – il grande storico ammazzato dai legionari, del Re Carlo I e Re Ferdinand di Romania, della Regina Maria, del Re Alfonso XIII di Spania e anche di Winston Churchill. Ci sono stati anche eventi meno felici, come la visita dei legionari che le hanno risparmiato la vita, ma hanno rubato e bruciato tutte le sue opere e appunti oltre a tutti i documenti storici custoditi nel palazzo.

Nel 1945 Martha lascia la Romania per Parigi, il palazzo essendo nazionalizzato ma dichiarato Monumento storico. La figlia Valentina e il marito Dimitrie Ghica-Comanesti furono arrestati dal 1945 e rimasero in prigione fino nel 1956 quando Martha riesce a farli partire dalla Romania.

Dal 1949 fino al 1957 il palazzo subì altri furti e degrado ma rinasce dalle sue ceneri e nel 1957 diventa museo. 

Martha muore nel 1975 a Parigi.

Ultime due curiosità su Mogosoaia:

– nelle cantine, da poco tempo, ci sono gli affreschi del più grande monastero, Vacaresti, costruito dal principe Mavrocordat e demolito al tempo di Ceausescu;

– nei giardini sono state abbandonate per tanto tempo le due statue simbolo del comunismo in Romania, di Doctor Petru Groza (presidente del primo partito democratico del ’45) e di Lenin. Queste statue in bronzo hanno da 3 a 7 tonnellate e un’altezza da 3 a 7 m.