Villa Florica
Villa Florica che fu la residenza della famiglia dei nobili Bratianu di Stefanesti, nel dipartimento di Arges, cambiò il nome in museo della famiglia Bratianu, in occasione del 145° anniversario della fondazione del Partito Nazionale Liberale.
La residenza è stata, per decenni, il luogo in cui sono state discusse le idee che hanno formato la Romania moderna. Le grandi personalità del regno, come re Carol e re Ferdinando e le loro regine, Elisabetta e Maria, furono ospiti. La famiglia reale veniva spesso a Villa Florica, su invito della famiglia Bratianu, per rilassarsi, ma anche per portare a termine i grandi progetti politici, prima e dopo la Prima guerra mondiale.
Il museo ricostruisce l’atmosfera della Romania, dopo aver ottenuto l’indipendenza dall’Imperio Ottomano e fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Tre dei primi ministri della Romania moderna sono vissuti e hanno lavorato qui.
La villa della famiglia, prende il nome dal villaggio in cui si trova, Florica, in memoria della prima figlia di Ion C.Bratianu, morta molto giovane a soli 3 anni, nel 1865, ed è una delle tenute dei boiardi/nobili più belle della Romania, molto bene conservata fino ai giorni nostri (a eccezione di oggetti, mobili e libri, dispersi durante il regime comunista).
È la dimora in cui nacque e visse la più importante famiglia di politici romeni, una vera dinastia civile che diede al paese ben tre primi ministri, di cui i primi due – Ion e Ionel Bratianu – ebbero un ruolo preponderante nel realizzazione della Romania moderna, il nome del primo è legato alla Guerra d’Indipendenza, il secondo per la sua partecipazione alla realizzazione – dopo un’altra guerra – della grande Unione del 1918 e le riforme che costituirono le basi della democrazia del periodo interbellico.
La tenuta Florica – composta da una villa signorile, una fattoria, una cappella, un’azienda vinicola, una stazione ferroviaria (l’attuale stazione Stefanesti si trovava sul dominio dei Bratianu) e persino un osservatorio astronomico, il tutto situato nel mezzo di un vasto parco, circondato da vigneti – è opera dei primi due Bratianu, Ion e Ionel, padre e figlio, che – essendo appassionati costruttori, soprattutto l’ultimo – hanno trasformato un’elegante casa amministrativa in una sontuosa residenza aristocratica. Purtroppo, non tutti gli edifici sono arrivati integri fino ai nostri giorni.
La prima casa fu costruita da Ion C. Bratianu (1821 – 1891) nel 1858, sul terreno ereditato dal padre, dopo il matrimonio con Pia Plesoianu. Da una casa di quattro stanze e una cantina, il vecchio Bratianu, soprannominato il “Visir” (Capo del consiglio del Sultano) ha costruito una villa con una bella terrazza aperta al piano terra. Sembra che oltre il seminterrato e il piano terra del vecchio edificio, il proprietario abbia aggiunto un piano con alcune stanze.
Gli interventi e le costruzioni che Ionel Bratianu (1864-1927) fece a Florica durarono dal 1889 al 1925. Durante i suoi studi a Parigi nel 1885, sognava già di aggiungere una terrazza alla villa. Nell’aprile 1889 fa il progetto per la trasformazione del primo livello prevedendo una sala per la scherma, biliardo e ballo di fine anno, affiancata uno studiolo, uno spogliatoio, la camera per il padre, una stanza da letto e la camera per la madre. Nell’aprile 1890 Ionel Bratianu pensa anche a trasformare il pianterreno. I suoi progetti furono la base della grande ristrutturazione e ampliamento del palazzo effettuata dal 1905 al 1912 sotto la diretta direzione del famoso architetto Petre Antonescu. A questo periodo risale l’inserimento nelle pareti dei reperti antichi recuperati a Histria – frammenti di capitelli, un bassorilievo con il motivo “Cavaliere della Tracia”, un fregio portato da Sarmizegetusa. Petre Antonescu costruì nel 1908 anche la biblioteca delle case Bratianu di Bucarest dove si trovavano oltre 30.000 volumi di cui 5.000 libri provenivano dalla biblioteca del palazzo Florica.
Del parco si occupava invece Eliza, la seconda moglie di Ionel Bratianu. La fattoria aveva una volta tanti tipi di animali, alcune di razze rare in Romania dell’epoca. L’edificio della fattoria a due livelli con una torre sopra il portale fu costruito da Petre Antonescu tra 1905-1912 in stile neo-romeno.
Nel 1925 la terrazza fu coperta e aggiunto un secondo livello. Una parte della terrazza non è coperta per permettere di prendere il sole. Le colonne sono in legno scolpito. Al secondo piano c’era lo studiolo di Ionel Bratianu.
La villa ha 40 stanze ma non tutte sono visitabili.
Tra gli oggetti più preziosi o originali si contano, al pianterreno in una delle quattro biblioteche: un tavolino in legno di ciliegio pietrificato del XVI secolo comprata da I.C.Bratianu a Parigi nel 1860 e una stufa in ceramica con una decorazione sotto forma di corda intrecciata a metà altezza; nel salone d’onore c’è un grande camino in stile neo-romeno, il soffitto a cassettoni decorato con piatti in ceramica di Hurezi, una panchina in legno di ciliegio e la biblioteca con vetri di cristallo. Nel salone ottomano gli oggetti non sono originali ma comunque si sono conservate le finestre con vetri di cristallo e le porte in legno di ciliegio e rovere.
Nel parco si trova anche la cappella necropoli di famiglia costruita dall’architetto francese André Lecomte de Nouy nel 1898. Il padre Bratianu fu dapprima sepolto in una cripta sulla collina accanto alla tomba della prima figlia Florica. Al funerale del 1891 il Re Carol I baciando la mano del defunto disse che ha perso il suo migliore amico. Quando fu fatto il trasloco nella nuova cappella fu presente il principe Carlo, il futuro re Carlo II. Alla messa fu presente il primo patriarca della Romania, Miron Costin (alla Romania fu riconosciuta la chiesa ortodossa come autocefale nel 1925 con diritto di avere un patriarca). Il sarcofago è in marmo nero eseguito sul progetto dell’architetto Petre Antonescu. Il secondo funerale fastoso fu quello di Ionel Bratianu, del 1927, alla presenza della regina Maria con le sue figlie, le principesse. Suo fratello, Vintila, mori tre anni più tardi.
Nel 1948 la villa fu nazionalizzata e il proprietario, Dinu Bratianu, fu arrestato. Dinu e Gheorghe Bratianu muoiono nel carcere di Sighet (attuale museo del Comunismo) nel 1950. Anche loro si trovano nella cappella.
L’edificio cade in rovina dopo essere stato utilizzato come quartier generale per i profughi greci di Marcos. Dopo il 1970, passò nella gestione del Partito Comunista e la villa fu stata restaurata e ristrutturata per diventare una casa vacanza per i membri di spicco del Partito. Nel 1990 il Ministero della Cultura decide di costruire il Centro Culturale “Bratianu”, dal 2003 amministrato dal Consiglio del Dipartimento di Arges. Dal 2017 il dominio è stato acquistato dallo Stato romeno, tramite il Ministero della Cultura.
+ Famiglia Bratianu – Ion C. Bratianu (Visir)
Ion C. Bratianu (1821 – 1891) è stato un politico romeno, più volte primo ministro e membro del governo. Fu membro dell’Accademia di Romania dal 1888. Ha conseguito i suoi studi a Parigi e insieme con il suo amico C.A. Rosetti partecipò alla rivoluzione del 1848. Fu prefetto di polizia nel governo provvisorio dopo la rivoluzione. All’arrivo degli eserciti russi e ottomani si rifugia a Parigi, dove diventa Grand Maestro della Massoneria. Fu anche arrestato a Parigi con accusa di complotto contro Napoleone III. Nel 1857 ritorna a Bucarest. Durante il regno del principe Alessandro Ioan Cuza (il primo principe regnante, che unì la Moldavia con la Valacchia nel 1859) fu un rappresentante di spicco dei liberali. Fece parte della “Coalizione mostruosa” che contribuì all’abdicazione di Cuza e alla scelta del re “di sangue blu” Carol I di Hohenzollern di Sigmaringen. Fu arrestato e assolto dopo breve tempo con accusa di partecipazione alla rivoluzione del 1870, soprannominata la rivoluzione di Ploiesti. I liberali dopo aver causato la partenza del principe di sangue romeno, Cuza, nel 1866, furono per i primi anni scontenti del nuovo re di sangue tedesco, specialmente durante la guerra franco-prussiana (1870-1871). Dal 1876 fino al 1888 formò insieme al suo amico C.A. Rosetti un gabinetto liberale rimasto al potere durante tre eventi storici importanti della Romania moderna: la guerra d’indipendenza dall’Impero Ottomano (1877), il Congresso di Berlino che sancì la vittoria dell’Impero Zarista in seguito alla guerra tra i russi e gli ottomani (1877-1878) e il riconoscimento della Romania come monacchia costituzionale con a capo un Re, non più un principe regnante, con la relativa modifica della Costituzione del 1866 e l’incoronazione di Carol il 10 maggio 1881 come Carol I, Re della Romania. I.C. Bratianu ha subito anche un attentato nel 1886.
Nel 1858 sposò Pia, di sedici anni, di 20 anni più giovane, proveniente da un’altra famiglia nobile ma rimasta orfana e mandata a un convento dove madre superiora era proprio la sorella di Ion. Pia e Ion C. Bratianu ebbero otto figli, tre maschi e cinque femmine, di cui la prima, Florica, morì all’età di soli tre anni. In sua memoria, Ion Bratianu chiamerà la residenza di Stefanesti con il nome di “Florica”. Gli altri figli erano: Sabina (1863-1941, sposata con il dottor Constantin Cantacuzino), Ionel (1864-1927, primo ministro), Dinu (1866-1950, ingegnere edile), Vintila (1867-1930, primo ministro), Maria (1868-1945, madre del poeta Ion Pillat), Tatiana (1870-1940) e Pia (1872-1946, sposata con Alimanesteanu).
Nel 1903 fu installato a Bucarest, all’incrocio dei grandi boulevard Carol e I.C. Bratianu, il monumento dedicato a quest’ultimo. I fondi sono stati ottenuti per donazione pubblica. Il monumento poggiava su una base circolare fiancheggiata da quattro persone sedute. Davanti c’era una scritta “con la mente, con il cuore, grazie alle vostre braccia – 1851” mostrata da una mamma ai suoi due figli. Sotto su una placca di marmo “a I.C. Bratianu 1903”. Il quarto personaggio è un uomo con ali con la scritta, 1877. L’opera fu progettata da Petre Antonescu e realizzata dallo scultore francese Ernest Henri Dubois. L’originale fu distrutto dal regime comunista nell’estate del 1948 e il bronzo fu fuso.
L’attuale replica, del 2019, fu realizzata dallo scultore Ionel Stoicescu, con i fondi forniti dal Municipio Bucarest. Il monumento, con un’altezza di circa 15 m, si trova sopra il Passaggio dell’Università, all’incrocio dei boulevard principali nella capitale romena, ovvero Carol I, Regina Elisabeta, Nicolae Bălcescu e Ion C. Brătianu. L’incrocio è fiancheggiato dagli edifici rappresentativi: l’Università, il Museo della Città di Bucarest (Palazzo Sutu), l’edificio BCR (Banca per il Commercio Romena), l’Ospedale Coltea, il Ministero dell’Agricoltura, l’Hotel Intercontinental e ill Teatro Nazionale. Durante il periodo comunista tutti i boulevard soprannominati a eccezione di Nicolae Balcescu, hanno portato altri nomi.
+ Famiglia Bratianu – Ion I.C. Bratianu (Ionel)
Ion I.C. Bratianu (noto anche come Ionel Bratianu, nato il 20 agosto 1864, Florica, oggi Stefanesti, Arges – morto il 24 novembre 1927, Bucarest) è stato un politico romeno che ha svolto un ruolo importante nella Grande Unione del 1918 e nella vita politica della Romania moderna. Ha ricoperto la carica di presidente del Partito Nazionale Liberale dal 1909 fino al 1927. Formatosi come ingegnere, Ionel Bratianu non esercitò, ma si dedicò alla vita politica, essendo il più adeguato a questa carriera, tra i tre ragazzi del leader liberale Ion C. Bratianu.
Una curiosità, nel 1889 lo troviamo come ingegnere ferroviario che lavora sotto la guida del famoso ingegnere e professore Anghel Saligny che progetto il ponte metallico sul Danubio e fu il fondatore della scuola d’ingegneria romena. Dal 1895 entra nel Partito Liberale e lascia definitivamente la carriera da ingegnere.
Ion I.C. Bratianu è stato cinque volte presidente del Consiglio dei ministri – più di chiunque altro – tre volte ministro degli interni, due volte ministro della difesa nazionale e due volte ministro degli affari esteri.
Come primo ministro, Bratianu ha intrapreso numerose riforme: l’espropriazione di grandi proprietà (1922) e l’introduzione del suffragio universale (1917), la legge sull’organizzazione dell’esercito (1924), la legge sull’organizzazione e l’espropriazione delle ferrovie, la legge sul riposo domenicale e i giorni festivi, la legge sull’istruzione primaria obbligatoria e gratuita (1924), la legge sull’organizzazione della magistratura (1925), la legge per l’istituzione del Patriarchia romena e l’organizzazione della Chiesa ortodossa romena (1925), la legge sull’unificazione amministrativa della Romania.
Era presidente del Consiglio dei ministri quando la Romania entrò nella Prima guerra mondiale, guidando il paese durante il periodo difficile di auto-esilio in Moldavia. Bratianu fu spesso accusato di avere un’influenza sproporzionata sul monarca, imponendogli le sue opzioni politiche. Nella crisi dinastica determinata dalle dimissioni del principe ereditario nel dicembre 1925, Ionel Bratianu fu il precursore dell’eliminazione del principe ereditario Carol II, dalla successione al trono.
Quando il re Ferdinando I morì nel 1927, il governo guidato da Ionel Bratianu rimase a capo del paese, sotto il governo del re minorenne Michele I. Nello stesso anno Ionel Bratianu morì improvvisamente, e cominciò un periodo di declino per il Partito Nazionale Liberale.
La sua prima moglie fu la vedova del principe regnante Alessandro Ioan Cuza, Maria Moruzi. Ebbero un figlio, Gheorghe I. Bratianu. La seconda moglie fu Eliza Stirbei, la nipote dell’ultimo principe regnante valacco di origine romena, Barbu Stirbei (1849-1853 e 1854-1856).
Muore nel 1927 a 63 anni per un’infezione alle tonsille e per un trattamento inadeguato.
Nel 1938 all’iniziativa di Eliza Bratianu fu installata a Bucarest, davanti alla loro proprietà, una statua in granito grigio scuro su una base ricoperta con marmo nero, realizzata dallo scultore croato Ivan Mestrovic (1883-1962). Nel 1947 la statua fu buttata dai comunisti nel parco di Mogosoaia (laddove arriveranno dopo quasi 50 anni, detronizzate, le statue di Lenin e del capo del primo governo democratico del 1945, Dr. Petru Groza). Nel 1991 all’iniziativa della signora Ioana Bratianu la statua fu trasportata da Golesti nella sua collocazione originaria, davanti alle case di Bucarest, laddove una volta era la più grande biblioteca della Valacchia.
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