Suceava
La capitale della Bucovina e del Principe regnante Stefano il Grande santificato nel 1992 si trova sulle rive dell’omonimo fiume e a 23 Km nord dalla confluenza con il fiume Siret.
Questa zona era abitata dai daci liberi nel II e III secolo. Il nome di Suceava s’incontra per la prima volta in un documento firmato nel 1388 tra il re della Polonia, che richiedeva un prestito al principe regnante Petru II Musat (1375-1391). Dunque al tempo di Petru Musat, Suceava era già la capitale della Moldavia. Petru Musat costruì nella parte est della città il Forte Musatin, esteso ulteriormente da Stefano il Grande. Nel 1565 la capitale fu spostata a Iasi, dal principe Alexandru Lapusneanu, su richiesta del Sultano, e incendiata come tutte le altre fortezze della Moldavia Grande.
Nel medioevo qui vivevano romeni ma anche tedeschi, magiari e armeni.
Dalla cittadella di Suceava, Alessandro il Buono, guidò il paese per ben 32 anni, ampliandola e fortificandola. Dal 1401 Suceava ospita la sede della Chiesa Metropolitana della Moldavia, la Chiesa Mirauti (1402-1522) avendo il ruolo di cattedrale principesca che fu più tardi spostata nella chiesa San Giorgio, del monastero San Giovanni il Nuovo.
L’epoca d’oro della città si registra al tempo di Stefano il Grande, il più longevo principe che regno per ben 57 anni dal 1457 al 1504.
La cittadella non è mai stata conquistata con le armi, ne dagli ottomani di Maometto II, il Conquistatore e neanche dai polacchi.
Il 21 maggio 1600 fu accolto il Principe regnante della Valacchia, Michele il Bravo, nel suo tentativo di unire i tre grandi principati abitati dai romeni.
Dal 1565, quando la capitale si sposta a Iasi, fino al 1775 quando fu occupata dalle truppe austriache, la città cade in anonimato e oblio.
A seguito del conflitto tra la Turchia e Russia (1768-1774) l’impero austro-ungarico riceve una parte del territorio della Moldavia, cioè quel territorio che ad oggi viene riconosciuto con il nome di Bucovina, che si estende nel nord de la Romania e nel sud dell’Ucraina, con la capitale a Cernauti.
Il secondo periodo importante nella storia di Suceava è tra 1891 -1914, quando il sindaco Franz Des Loges ha fatto costruire alcuni edifici per gli enti locali, come la Prefettura e il Consiglio regionale (1904), dove si trovavano l’amministrazione locale, la polizia, i pompieri, una casa di risparmio e il museo di storia.
Altri edifici dello stesso periodo sono il Museo della Bucovina 1902-1902, il Collegio Nazionale “Stefano il Grande” (ginnasio greco-orientale) del 1893-1895, il vecchio Ospedale 1891-1903, la vecchia fabbrica dell’acqua del 1912. In quel periodo vengono costruite a Suceava l’acquedotto, le fognature e una diga sul fiume per l’alimentazione con energia elettrica e così la città fu elettrificata. Sempre in quel periodo vengono pavimentate tutte le strade.
All’inizio della prima guerra mondiale molti abitanti della Bucovina fuggono in Moldavia per arruolarsi nell’esercito romeno. Il 28 novembre 1918 la Bucovina si unisce alla Romania.
Durante il periodo comunista inizia una forte industrializzazione e la costruzione di quartieri nuovi.
Dopo 1989 quasi tutte le fabbriche chiudono o riducono l’attività passando all’attività commerciale. Nel 2010 Suceava era la città della Romania con la più grande densità di spazi commerciali rapportati al numero di abitanti.
Lungo la strada principale, Stefano il Grande che attraversa il centro storico si trovano i palazzi più importanti come il Palazzo di Giustizia, il Museo della Bucovina, la chiesa romano-cattolica San Giovanni Nepomuk, il Museo delle Scienze Naturali. Non lontano, su via Ciprian Porumbescu si trova il caravanserraglio principesco/ Hanul domnesc, dove funziona il Museo etnografico. Sulla via Ana Ipatescu si trovano invece due altre chiese in pietra, monumenti storici: la Chiesa della Resurrezione di Cristo / Biserica Invierea Domnului e il monastero San Giovanni Battista con la sua chiesa dei principini. Poco più lontano, la chiesa di Mirauti e la chiesa San Demetrio, anche esse in pietra.
Nella parte sud-est della città si trova la Regia, il Museo del Villagio della Bucovina e il monastero San Giovanni il Nuovo.
In città è rimasta un’unica sinagoga (1870) delle 18 che servivano la comunità ebraica locale.