Rădăuți
Piuttosto un grande villaggio che una piccola città si estende su 32 kmq.
L’origine del nome è controversa. Il nome di Radauti viene per la prima volta incontrato in un documento firmato nel 1393, dal principe regnante Roman I (1391-1394). Ma la zona fu abitata già dai tempi dalla civiltà Cucuteni e dai daci. Prima di Roman I, di questa zona scrive nei suoi documenti, Bogdan I il fondatore dello stato moldavo, come punto scelto per il suo esercito, nei pressi dei villaggi di Radomir.
Qui Bogdan I fondo la prima chiesa, Bogdana, in pietra, la più antica chiesa della Moldova. La chiesa sarà necropoli principesca.
Nel 1744 il vescovo ortodosso fondò la prima tipografia. Nel 1750 la tipografia fu spostata a Iasi.
Nel 1796 vi si stabilì il primo abitate di fede ebraica, commerciante.
Nel 1819 l’amministrazione austro-ungarica lo dichiara città.
Durante le due guerre e il periodo interbellico la popolazione della città conobbe importanti variazioni come numero, etnia e cittadinanza. Nel 1910 in città abitavano 5940 ebrei, 5256 germani e 4456 romeni. Nel periodo interbellico i tedeschi e austriaci migrano e anche una parte degli ebrei. Alla fine del 1940 a Radauti vivevano 9330 romeni, 2989 ebrei e 148 germani.
Dal 1994 Radauti diventa municipio.
Tutti gli obiettivi turistici si concentrano lungo la Via Piazza dell’Unione. Lungo questa via si trova la Sinagoga, l’enorme edificio della Cattedrale Ortodossa (1927-1961), il museo etnografico e la chiesa Bogdana.