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Monastero Râșca
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Monastero Râșca

Petru Rares, principe della Moldavia, fece costruire nel 1542 una chiesa di piccole dimensioni i cui affreschi erano riccamente dorati. Inizialmente qui, nella valle dell’omonimo ruscello, nella zona subcarpatica della Moldavia, c’era già una chiesa costruita da Bogdan I (1359) e poi rifatta da Bogdan III, detto il Cieco (1515).

Tra il 1611 e il 1618 il nobile Costea Bacioc, ricostruisce il monastero distrutto dai turchi nel 1574, dopo la sconfitta di Giovanni il Terribile/Ioan Voda cel Cumplit e aggiunge un imponente esonartece, per aumentare la capacità dell’edificio, al quale se ne aggiunse ulteriormente il loggiato quadrato, sorretto da quattro colonne.

Il monastero fu attaccato e distrutto tante altre volte, nel 1686, 1691,1697 e nel 1716 dai tartari. Nel 1677 il patriarca Dosoftei dedica questo monastero a Gerusalemme. Ma il monastero non riconosce quest’appartenenza. Dopo l’attacco del 1716 rimane deserta per altri 12 anni. L’ultimo attacco risale al 1821 quando i monaci sono torturati da 40 turchi che distruggono il monastero. Un grande restauro con la ricostruzione anche di 24 abitazioni per i monaci risale agli anni 1823-1840. Purtroppo nel 1921 il monastero subì un grande incendio. L’ultimo grande intervento risale agli anni 1923-1931. 

Inizialmente, la chiesa del monastero, era un edificio a pianta triconca con una torre ottagonale sulla navata. Ora, sopra l’esonartece s’innalza una seconda torre, tutte due essendo decorate con piccole nicchie.  I muri e le torri da difesa risalgono ai XVII – XIX secolo. Per un periodo, qui funzionò un carcere per “i monaci vagabondi e per i nobili ribelli”. Tra i boiardi ribelli fu imprigionato nel 1844 anche Michele Kogalniceanu, rivoluzionario e futuro primo-ministro nel 1859. Kogalniceanu visse nella torre per quattro mesi, quando scrisse anche uno di suoi libri di storia.

Il programma iconografico e con posizionale conserva i connotati iniziali, specialmente nell’altare, dove si trovano affreschi con San Nicola e nella navata, con La moltiplicazione dei pani. 

La pittura esterna realizzata dal greco Stamatello Cotronas (1552), conserva assai bene sulla facciata sud, la Scala di Giovanni Climax oppure la Scala delle virtù, il Giudizio Universale e la vita di Sant’Antonio.

All’interno vi sono conservate delle icone antiche e pietre tombali (XV – XVI secolo).