Bistrița
Le prime vestigia di una presenza umana nell’area di Bistrița risalgono al Neolitico.
Gruppi di fiamminghi, valloni, sassoni, bavaresi, che in seguito sarebbero stati conosciuti come i sassoni, furono installati nella zona, da essi chiamata Nösnerland, dal regno di Re Géza II (1141-1161) d’Ungheria e dotati con una serie di diritti e libertà riportati nella “Bolla d’oro dei sassoni” nel 1224, che conferivano loro uno status sociale ed economico privilegiato, un processo avvenuto dopo la metà del XII secolo.
Lo stemma della città, uno struzzo incoronato sopra un copricapo e uno scudo medievale, in metallo e con le insegne della Casa di Anjou, risale sempre al XIII secolo.
La distruzione della città da parte dell’esercito Mongolo è descritta in un documento del 1241. Questo triste evento non rallentò però la crescita della città, che nel frattempo aveva assunto l’attuale nome traendolo dal fiume omonimo, che a sua volta derivava dalla parola slava bystrica, ovvero acqua ripida. L’ubicazione della città, all’incrociarsi di diverse vie commerciali, ne facilitò infatti lo sviluppo come importante mercato. La prima attestazione documentaria come città, con il nome di Besterche, in un documento del Vaticano, risale al 1264.
Bistrița divenne una città libera nel 1330 e ottenne nel 1353 il diritto di organizzare ogni anno una fiera commerciale della durata di 15 giorni. Contemporaneamente la città divenne importante anche dal punto di vista militare. Furono pertanto sviluppate imponenti fortificazioni che, nel 1465, comprendevano le mura tutto attorno alla città, con 10 torri, 3 porte e 2 bastioni oltre alla chiesa fortificata. La ronda del borgo era formata dagli abitanti della città, uno ogni 100. Durante i periodi di necessità, tutta la città partecipava alla difesa. Si conserva fino ai nostri giorni solo la Torre dei Bottai e una porzione del muro da difesa.
Dal XV secolo Bistrita fa parte delle sette città fortificate della Transilvania, Siebenburgen, insieme a Sibiu, Cluj, Sighisoara, Medias e Brasov. Il simbolo delle sette fortificazioni si trova anche sullo stemma della Romania.
Dopo il dominio Austroungarico, la città fa parte della Romania dal 1919, ad eccezione di un periodo di quattro anni durante la Seconda guerra mondiale, quando fu occupata dalle truppe militari ungheresi di Horthy.
Un incendio nel XIX secolo distrusse la maggior parte della cittadella medievale.
Nel romanzo Dracula di Bram Stoker, Jonathan Harker visita Bistrița alloggiando all’Albergo della Corona d’Oro (in romeno Coroană de Aur). All’epoca in cui il romanzo fu scritto nella città non esisteva alcun albergo con questo nome, ma uno con questo nome è stato aperto in tempi più recenti, con evidenti scopi di attrazione turistica.
Le strade principali hanno una direzione da nord-est a sud-ovest e sono attraversate di strade strette chiamate Passaggi. Negli ultimi anni, sono stati creati dei percorsi che comprendono 22 passaggi chiamati Asse della Corona, delle Arti, delle Corporazioni.
Vicino alla città ci sono due colli da dove si ha una bella vista panoramica: il colle del Borgo e il colle del piccolo Bosco/Codrisor. Bistrita si trova alle falde delle Montagne di Bargau e attraverso il Passo Tihuta, la via per sconfinare in Moldavia.