Muzeul Civilizaţiei Dacice şi Romane - Deva - Romania for All

Regione

Transilvania

Città

Deva

Museo della civiltà Daca e Romana – Palazzo Magna Curia
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Museo della civiltà Daca e Romana – Palazzo Magna Curia

Il Museo funziona nell’edificio della Magna Curia, noto come Castello Bethlen, un antico monumento architettonico situato ai piedi della Collina dove si trova la Fortezza di Deva, nella sua parte meridionale. Il museo è stato fondato nel 1882 ma solo dal periodo interbellico arriva a funzionare come museo della regione e ospita una delle più importanti collezioni archeologiche della Transilvania, e comprende mostre numismatiche, etnografiche e di scienze naturali. 

L’edificio, che presenta un preponderante aspetto barocco, ha subito le ultime trasformazioni che gli danno l’aspetto oggi, nella prima metà del Settecento. Gli elementi barocchi sono il balcone-loggia, lo scalone monumentale e il camino. L’architettura è sobria con saloni grandi e soffitti alti. Le stanze al pianterreno erano riservate ai domestici e al personale di guardia. Sempre qui si trovano le cucine e le dispense per gli alimenti. Una scala portata in cantina che si estendeva quasi per più della metà dell’edificio. Nelle stanze al primo piano c’era il mobilio e stufe in ceramica smaltata. Dietro al castello c’erano giardini, orti e frutetti.

Inizialmente, il Palazzo della Magna Curia fu costruito in stile rinascimentale nel 1621 da Gabriel Bethlen (da cui il nome “Castello di Bethlen”) ampliando e ristrutturando l’abitazione del capitano della guarnigione di Deva, Francisc Geszty, del 1582. La pietra tombale della madre del capitano, si trova nella chiesa riformata, e menziona il fatto che lei è deceduta nella residenza ai piedi della collina. Gabriel regala il suo castello alla moglie. Il castello arriva successivamente per eredità, ai nipoti di Bethlen. La moglie del nipote, soprannominata la Venus din Murani, rimane vedova e si risposa ma non ha un matrimonio felice e allora lei si rifugia nella fortezza. Il marito furioso incendia il castello. Nel 1840 lei, prima di lasciare Deva,  vende la proprietà al principe Rackozy e così si fa il primo inventario. 

Il terzo periodo fiorente del castello è durante la proprietà del governatore austriaco della Transilvania, Ioan Haller, che aggiunge gli elementi barocchi. Aggiunge altri tre edifici e una fontana con un cigno ferito con una freccia, simbolo che si trova anche sull’araldica della moglie del governatore, Suzana Daniel. Inoltre nel giardino c’era un’altra fontana con il leone rampante che fa parte dell’araldica del governatore. 

Dal 1998 l’edificio è stato oggetto di un intervento di restauro, ultimato nel 2006, che ha avuto lo scopo di ripristinare il più possibile l’antico splendore del palazzo, rendendolo un punto di attrazione per i visitatori e diventando così il simbolo della città.

Dal 2012, nel cortile del Palazzo Magna Curia, si trova un Lapidario che ospita una raccolta di monumenti, appartenenti a varie epoche, dalla preistoria, ai Daci e poi alla colonizzazione romana, dalla ricerca archeologica a Baia de Cris, alle fortezze daciche nelle Montagne di Orastie,  a Ulpia Traiana Sarmizegetusa – la capitale al tempo dei romani, a Micia, Germisara, e altre scoperte accidentali, in posti non riportati nella documentazione scritta. L’area Lapidarium è completata con altri due zone che ospitano monumenti romani raggruppati su due grandi temi “Architettura Civile Romana” e “Architettura Funeraria Romana”.

L’oggetto più interessante e di una rara bellezza è una matrice antica ma talmente ben fatta che sembra essere fatta con il laser. La scoperta sua tra le radici di un albero secolare sradicato, nella zona dell’antica capitale della Dacia, durante una tempesta, ha qualcosa di miracoloso.