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Transilvania

Città

Cluj-Napoca

Chiesa gotica riformata del vicolo dei Lupi
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Chiesa gotica riformata del vicolo dei Lupi

Il vicolo dei Lupi è una delle più antiche strade di Cluj, citata nei documenti d’epoca come Platea Luporum. Dopo l’unione del 1918, la strada prende il nome di Mihai Kogalniceanu, dal nome del primo-ministro di Alexandru Ioan Cuza, l’unificatore del 1859, della Moldavia con la Valacchia. 

Si trova nei pressi del Bastione dei Sarti ed è un edificio gotico di valore. 

La costruzione della chiesa e del monastero iniziarono nel 1487 per finire nel 1510, su un terreno dato dalla municipalità, all’ordine dei francescani nel 1486.

La chiesa finalizzata nel 1510 ha l’aspetto di un castello medievale motivo per il quale è chiamata anche Chiesa-Cittadella / Biserica-Cetate. Inizialmente era intonacata solo con le pietre d’angolo in bella vista. L’aspetto attuale è diverso, perché tutta la muratura in pietra di grande taglio è a vista. 

Nel 1566 i fratti francescani minoriti furono allontanati durante la riforma luterana e la chiesa rimane deserta fino nel 1579 quando il principe di Ardeal, Cristofor Bathory donò la chiesa e tutti gli annessi, ai monaci romano-cattolici gesuiti e all’Università da loro fondata a quell’epoca. L’università gesuita è diventata presto famosa tanto che nel 1583 studiavano qui, più di 150 studenti, tra questi anche Nicolae Patrascu(1584-1627), il figlio di Michele il Bravo, futuro principe regnante in Valacchia (1599-1600). 

All’interno c’è un’iscrizione del 1577 scolpita in pietra che dice “ chi non canta nel coro/sta come il bue nel borgo”.

Nel 1603 Moise Szekely conquistò la città dagli asburgici.  Sollecitati dai preti unitariani gli abitati di Cluj hanno provato a demolire la chiesa ma la caduta di alcune pietre che fecero uccidere 14 persone, li fece scoraggiare. L’edificio cominciò a diventare una cava per le pietre da costruzione e il santuario fu usato come deposito. 

Distrutta e devastata, la chiesa rimase così fino nel 1622 quando il principe Gabriel Bathory e il Consiglio dei nobili/Dieta di Transilvania decisero di attribuirla ai riformati calvinisti.  La chiesa ha subito danni nel 1627 anche a causa di un’esplosione delle polveri da sparo che si trovavano nel bastione. I riformati calvinisti essendo inferiori come numero all’ordine unitariano, non hanno avuto fondi per il restauro fino nel 1643-1645 quando, anche con l’aiuto del principe Gheorghe Rakoczy I, fanno le riparazioni alla volta e costruiscono un pulpito in stile rinascimentale. Il pulpito è esagonale in pietra dipinta ed è considerato un capolavoro della scultura transilvana del XVII secolo.

Probabilmente sempre in quel periodo fu costruita la torre campanaria e degli edifici del monastero. Nella torre fu installata una campana gigante e fu richiesto nel 1640 anche il mobilio per il monastero. 

La nuova consacrazione fu fatta il 30 giugno 1647. Nel 1785 fu installato il primo organo con un balcone in legno e il tavolo del signore con intarsi risale al 1820.

Purtroppo la torre non è resistita al peso della campana che fu spostata nella casa parrocchiale adiacente e la torre parzialmente demolita. 

Sulle pareti della chiesa si trova la più ricca collezione di stemmi e blasoni della Romania, appartenenti a nobili della Transilvania; alcuni di questi nobili, come i principi Apafi I e II, furono sepolti proprio qui. La collezione del pastore è della del XIX secolo. All’estremità orientale del luogo c’è un monumento dedicato all’ultimo voivoda della Transilvania, Mihai Apafi I, realizzato nel 1942.

Dal 1960, nella chiesa vengono regolarmente organizzati dei concerti d’organo.