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Regione

Transilvania

Città

Cluj-Napoca

Chiesa gotica di San Michele
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Chiesa gotica di San Michele

La Chiesa romano-cattolica San Michele è uno dei monumenti più rappresentativi dell’architettura gotica in Transilvania. L’edificio è stato eretto nella piazza centrale ed è tra i monumenti più emblematici della città. E’ uno degli edifici di culto più imponenti della Romania, lunga 70 m e con un’altezza massima della torre di 80 m.

Il Re Carol Robert d’Anjou, concesse con un atto del 19 agosto 1316, una serie di privilegi e libertà a Cluj, tra cui il diritto della città di scegliere liberamente il proprio sacerdote e il parroco. Questa libertà si è concretizzata anche attraverso la costruzione di una chiesa parrocchiale. La chiesa fu edificata su un terreno che fungeva da cimitero e dove si trovava una cappella dedicata a San Giacomo. Rimangono pochissimi dati sulla costruzione dell’edificio. Il più importante documento conservato è quello emesso dalla corte pontificia di Avignone, nel gennaio 1349, che perdonava i peccati di coloro che, avrebbero aiutato finanziariamente la costruzione del luogo. La costruzione si svolse in due fasi: la prima iniziò nel 1316 e fu completata nel 1390, seguita da una seconda fase tra il 1410-1487. Nel 1390 fu completato l’altare.

Due torri furono progettate per la facciata principale, ma fu costruita solo quella di nord-ovest tra il 1511 e il 1543. Nel 1697 la torre fu distrutta da un incendio e ricostruita in stile barocco nel 1744. Tuttavia, dovette essere demolita nel 1763, dopo che un terremoto l’aveva fortemente danneggiata, rischiando di farla crollare. Nel 1837 iniziò la costruzione dell’attuale torre dell’orologio, in stile neogotico, sulla facciata nord, completata nel 1860. La torre è tuttora il campanile più alto della Romania.

Durante la Riforma protestante l’edificio servì diverse comunità religiose: così, tra il 1545-1558, era una chiesa luterana, tra il 1558 e il 1566 divenne calvinista, e dal 1566 divenne una chiesa Unitariana, rimanendo così per un periodo di 150 anni, fino a quando fu attribuito con la forza alla comunità romano-cattolica a seguito della Controriforma. Dopo il ritorno ai cattolici, la chiesa è stata restaurata sotto l’influenza del barocco quando è stato realizzato anche il pulpito. 

Nel tempo, l’edificio ha assistito a diversi momenti importanti: qui fu battezzato Mattia Corvino, la regina Izabella consegnò le insegne reali agli inviati dell’imperatore Ferdinando I. Qui furono investiti i principi di Transilvania Gabriel Bethlen, Sigismund Rákoczi, Sigismondo Báthory e Gabriel Báthory.

Dal XVIII secolo, intorno alla chiesa furono costruiti diversi edifici, delle botteghe che la parrocchia dava in affitto garantendosi così una rendita aggiuntiva. Con la sistemazione della Piazza Centrale, nel 1890, questi edifici furono demoliti, sotto la pressione dell’opinione pubblica. La parrocchia è stata compensata, per la perdita delle rendite, con alcuni terreni sul lato est, terreni sui quali la chiesa ha costruito i 2 edifici simmetrici, chiamati „allo specchio”.

L’edificio è una chiesa ad aula gotica, con un coro a volta a crociera sulle ogive e fiancheggiata da altari laterali. La volta, le vetrate colorate e le sculture si distinguono per la particolare imponenza. Sopra il cancello d’ingresso c’è lo stemma che rappresenta San Michele, con sotto lo stemma del Sacro Romano Impero, del Regno d’Ungheria e del Regno di Boemia. La loro esistenza è spiegata dal fatto che l’imperatore Sigismondo di Lussemburgo (1387-1437), sotto il cui regno sembra che l’edificio sia stato completato, era un imperatore romano e, allo stesso tempo, re di Ungheria e di Boemia.

All’interno della cappella Schleunig, situata nell’angolo sud-ovest dell’edificio, dedicata all’Arcangelo Michele sono conservati gli affreschi più importanti della chiesa, del 1481.  L’inquadramento della porta della sacrestia è una scultura rinascimentale, in pietra, del 1528.

L’altare neogotico fu premiato all’Esposizione Universale del 1873 a Vienna. Al centro dell’altare è scolpita la Vergine Maria, accanto ai Santi Stefano e Ladislao. La maggior parte degli affreschi del XIV-XV secolo non hanno resistito al passare del tempo e all’intervento dell’uomo. Molti di loro sono stati danneggiati durante varie riforme religiose, per adattarsi alle nuove idee. La chiesa era decorata con numerose statue e bassorilievi, di cui sono rimasti pochissimi, la maggior parte dei quali sono andati distrutti.

I vari restauri della chiesa hanno mostrato diversi affreschi eseguiti nella prima parte del XV secolo. Un ultimo restauro della chiesa è avvenuto tra il 1957-1960, quando sono stati riportati in vita alcuni dei dipinti dei secoli XIV-XV.