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Regione

Moldavia

Fortezza Neamț
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Fortezza Neamț

Costruita da Petru Musat I durante il suo regno 1375-1391, fu attaccata dagli ungheresi del Re Sigismondo di Lussemburgo nel 1395, dai turchi nel 1476 e conquistata dall’esercito polacco di Giovanni Sobieski nel 1691, il che spiega perché ad oggi non si presenta maestosa come una volta. 

Arroccata sopra un colle a 480 m alt., guarda la valle del fiume Neamt, che scorre 80 m sotto, ma anche le pianure dei fiumi Moldova e Siret.  Faceva parte delle fortificazioni moldave del XIV secolo, insieme ad altri castelli, fortezze e monasteri fortificati. Proteggeva dall’alto della strada che collega la Moldavia con la Transilvania. 

Al tempo dell’attacco ungherese risale anche la prima attestazione della fortezza. 

Durante il regno di Stefano il Grande, tra due grandi battaglie contro i turchi, 1475-1476, la fortezza fu fortificata e furono innalzati i muri di circa 6 m aggiungendo merli e finestre da tiro.  Sul lato nordico fu aggiunto un muro alto 30 m con 4 bastioni semicircolari, intorno a un cortile interno. I fossati furono scavati ancora più profondi e si aggiunse un ponte con 11 pilastri, la prima parte essendo mobile seguita da 2 trappole. Dopo la disfatta del 1476, il principe Stefano si rifugio verso nord per radunarne un nuovo esercito e il sultano Mehmet II il Conquistatore, pensando che Stefano aveva trovato rifugio nella fortezza, la assedio per 8 giorni provocandole gravi danni con le sue bombarde.

Nel 1538, dopo la fuga in Transilvania del principe regnante Petru Rares (1527-1538; 1541-1546), alla fine del suo primo regno, la fortezza apri le sue porte a Solimano il Magnifico. 

Durante il secondo regno di Alexandru Lapusneanu, la condizione dei turchi fu di spostare la capitale dalla fortificata città di Suceava a Iasi, priva di difese murarie e di distruggere tutte le fortificazioni moldave. Siccome la fortezza Neamt aveva delle mura spesse, i danni furono solo per la parte lignea. 

Un altro principe regnante Petru lo Zoppo durante il suo primo regno 1574-1577, provò a riparare le fortezze distrutte. Nel 1600 quando Michele il Bravo entro in Moldavia, per unire tutte le regioni dove si parlava il romeno, la cittadella apri le sue porte così come fece Suceava. Ma poco dopo il principe regnante Ieremia Movila ritornò sul trono con l’aiuto dei polacchi e cosacchi. La guarnigione lasciata da Michele resiste per un po’ dopodiché apri le porte. Vasile Lupu la ristrutturò nel 1646. Nel 1650 il principe con la famiglia e altri nobili vi si rifugiò durante l’attacco dei tartari. 

Gli attacchi dei polacchi di Giovanni III Sobieski alla fine del XVII furono i più terribili. A questi seguirono gli attacchi degli austriaci all’inizio del XVIII secolo e dei tartari, alleati dei turchi. 

La fortezza fu abbandonata per più di 100 anni prima di essere dichiarata monumento storico nel 1866. Ma lavori di consolidamento furono cominciati dopo altri 100 anni nel 1968-1972.

Nel 2009 la fortezza, dopo un ampio intervento di recupero, fu inclusa nel circuito turistico con 21 stanze, tra cui la stanza del consiglio, delle torture, delle proviste. In alcune stanze è stata ricreata l’atmosfera d’epoca. La fortezza era abitata da circa 300 soldati e solo in situazioni di pericolo vi abitò la famiglia principesca.