Cattedrale ortodossa di Santi Pietro e Paolo
La cattedrale vescovile, il più grande edificio di culto della città, fu eretta tra gli anni 1883-1885. Nelle vicinanze, lato sud, ci sono alcuni scavi archeologici, dell’antica città greca Tomis. La santificazione, con il nome del santo patrono Pietro e Paolo (Petru e Pavel), avviene solo nel 1895.
Costruita in stile neo-bizantino, realizzata con un’alternanza di mattoni rossi a vista e lastre di cemento, la cattedrale colpisce per la sua altezza della cupola di oltre 35m. Gravemente danneggiata durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, la chiesa fu riaperta nel 1951. I banchi, i lampadari e persino l’iconostasi furono ricostruiti a Parigi secondo i piani originali. La pittura realizzata dopo il restauro degli anni ’60 è particolarmente pregiata per la tecnica dell’affresco utilizzata nel registro neobizantino. I pittori hanno conservato brani dell’antica iconografia ma hanno anche combinato elementi della storia della cristianità locale. Spiccano i dipinti dei martiri della zona tra il Danubio e il mare, rappresentati con l’abbigliamento tipico regionale.
Nel 1935 arrivò in treno a Costanza un’icona realizzata nel 1932 nel monastero di Durau, nel nord della Moldavia, realizzata secondo l’icona della Madre di Dio, di Monte Athos, e con una processione fu portata alla cattedrale.
Dal 2002 la chiesa diventò monastero e l’abate è proprio l’arcivescovo di Tomis.