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Fortezza Făgăraș
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Fortezza Făgăraș

La costruzione della fortezza così come la vediamo oggi, è cominciata alla fine del XIV secolo e ha continuato fino alla metà del XVII secolo. È una delle più grandi e meglio conservate fortezze dell’Est Europa. Fagaras si è posizionata al secondo posto nel top delle fortezze-castello nella classifica del giornale Huffington Post. Tra XVI – XVII secolo fu residenza nobiliare e principesca e dal 1696 al 1948 fu caserma per i militari dell’esercito austriaco e poi austro-ungarico e dopo il 1918 di quello romeno. Dal 1948 al 1960 durante il periodo comunista, fu prigione. 

La fortezza fu attaccata varie volte ma avendo un sistema difensivo ben strutturato non fu mai conquistata.

Essa si trova al centro di uno dei più grandi domini latifondiari della Transilvania, che nel 1632 comprendeva 62 villaggi. Occupava un punto strategico a metà strada lungo la via commerciale che collega Sibiu a Brasov. 

Vi abitarono i principi Stefano Mailat e Gaspar Beches, durante la lotta per la conquista del trono della Transilvania, Michele il Bravo la considerava sede del trono e Gabriel Bethlen le ha dato la priorità nella modernizzazione delle fortificazioni, davanti alla cittadella di Alba Iulia.  Michele Apafy la trasformò in residenza principesca vista la sua posizione fortificata. 

La prima attestazione documentale risale al 1291, in documento firmato da Andrei III, invece nel 1455 si parla di un castellano. Nel 1456 Iancu de Hunedoara scriveva della “nostra cittadella Fagaras”. 

Gli scavi archeologici hanno portato alla luce una fortificazione in legno più antica, del XII secolo, protetta da un vallo di terra. Ma probabilmente la zona era già abitata nell’età del bronzo. Questo forte fu verosimilmente distrutto durante l’invasione tartara del 1241. Probabilmente la costruzione in pietra risale al 1310. E’ la più importante fortezza medievale dopo quella di Hunedoara, il castello dei Corvini. Nel 1413 riceve la possibilità di tenere fiere.

La pianta della fortificazione in pietra è rettangolare non simmetrica con il lato meridionale più lungo e difeso dal una torre con barbacani che si trovava a 20 m davanti alla fortezza. La cinta difensiva ha delle merlature e quattro torri poligonali agli angoli, di cui tre sono bastioni e il quarto, il più alto, è un mastio con la base circolare. La cinta aveva un camminamento di ronda formato con travi grosse disposte a mensola. Le tracce delle travi si vedono ancora nella muratura. Durante questo periodo la fortezza aveva un carattere militare con caratteristiche costruttive tipiche nell’Europa occidentale. 

Dal 1368, in seguito alla pace tra Vlaicu Voda (1364-1377) chiamato anche Vladislav I di Valacchia e il Re magiaro Ludovic I, Vlaicu riceve le cittadelle di Fagaras e Almas in cambio della fortezza di Vidin, sul Danubio. Vlaicu fu chiamato anche il Duca di Fagaras. Fu il primo principe che conio monete romene (ducati e dinari in argento e i bani-centesimi). Per quasi due secoli il territorio di Fagaras fu proprietà dei principi regnanti della Valacchia.

Nel XVI secolo la fortezza subì alcune modifiche che la trasformarono in castello principesco. Stefan Mailat il voivoda di Transilvania tra il 1534-1540 e il proprietario della fortezza tra il 1528-1541, separò l’area militare dalla parte abitativa e incorporò la torre da difesa esterna in un’altra cinta difensiva. Le mura interne raddoppiano il loro spessore, una parte essendo in pietra e l’altra in muratura. Si possono vedere gli appartamenti del voivoda, il salone del capitano, ecc. Nel 1541 gli ottomani guidati da Mustafa Pasha attaccano la fortezza e Stefano Mailat cade in trappola, essendo incarcerato per dieci anni fino alla sua morte, a Istanbul nel carcere Edikule.  

Gaspar Bekes, il proprietario di Fagaras tra il 1567-1573, fece scavare il fosso intorno alla fortezza, la terra scavata essendo utilizzata per fortificare la parte interna delle mura. Alla fine del XVI secolo, probabilmente durante il regno di Stefano Bathory (voivoda della Transilvania tra il 1571 -1586) e di Balthazar Bathory (proprietario della fortezza tra il 1588-1594), i quattro lati della vecchia fortezza furono trasformati in appartamenti. Sempre in questo periodo comincia la costruzione del primo bastione che porterà il nome della famiglia, nell’angolo sud-est della cinta esterna.  Grazie a Balthazar Bathory, il lato meridionale ricevete un terzo livello e furono cambiati gli inquadramenti di tutte le finestre che conservano ancora il suo blasone. 

Nel 1595 Sigismund Bathory regala la fortezza a sua moglie, Maria Cristierna.

Nella seconda metà del XVI secolo qui ha funzionato una zecca che conio dei ducati d’oro con lo stemma di Fagaras.

Il primo principe regnante che unì le tre grandi regioni abitate dai romeni, Michele il Bravo, occupò la fortezza nel 1599 e regalò il castello e la fortezza alla sua Signora, Stanca, che alcuni scrivono che vi organizzò delle grandi feste. Michele portò qui anche il suo tesoro. Fu ucciso nel 1601 dal generale magiaro Basta che diventò il custode del castello un anno dopo e il capitano fu nominato proprio il soldato vallone Jacques Beaury che taglio la testa al principe regnante Mihai il Bravo. Il castello fu trasformato in fortezza militare, dove fu imprigionata la Signora Stanca.

Le trasformazioni architetturali del XVII secolo conferiscono al complesso fortificato l’aspetto attuale. Gabriel Bethlen (Principe della Transilvania tra 1613-1629), uno dei più importanti costruttori di fortezze, redige nel 1623 un piano di ristrutturazione in 36 punti, per i lavori di costruzione e modernizzazione della fortezza, che prevedeva la costruzione di altri tre bastioni per i quali erano necessari 600.000 mattoni, realizzati in un anno dal 1500 servi della gleba. Lui migliora gli interni, aggiunge i loggiati in stile italiano sul lato meridionale, crea un colonnato verso il cortile interno, con pilastri massicci in muratura e tutti gli inquadramenti delle finestre furono rifatti in stile rinascimentale. Il principe ha portato dall’Italia architetti e maestri vetrai da Murano, per la corte principesca di Fagaras. Nel 1617 furono aggiunti altre due livelli al mastio, chiamato anche la Torre Rossa, arrivando così ad avere cinque livelli. La torre ha delle mura con spessore di 3 m con un diametro di 9 m. La Torre Rossa fu costruita per prima, verso la metà del XIV secolo. Qui erano nascosti i tesori dei principi, al terzo piano c’erano le stanze da letto dei principi. All’angolo nord-est il bastione costruito in stile italiano portava il nome di Bethlen, diventato in seguito il Bastione del Forno perché nel 1623 vi funzionavano 3 forni per il pane. Nel 1626 Gabriel Bethlen scelse come successore al trono, sua moglie Ecaterina de Brandenburg che regno solo per più di un anno, fino nel 1630, quando fu costretta a dimettersi e nominare un altro principe. Scelse Gheorghe Rackozy I. Lei abitava spesso nel castello, i suoi appartamenti essendo sul lato nord.

I lavori di ammodernamento continuarono sotto il regno di Gheorghe Rakoczy (1630-1648) quando le quattro torri furono pavimentate con legno, fu costruito il corpo di guardia sul lato Nord e lastricato il fosso per aumentare la sua capacità durante un eventuale attacco. 

Nel 1657 la principessa Suzanna Lorántffy (1600-1660), la moglie di Gheorghe Rakoczy I (1593-1648), proprietaria del dominio Fagaras e madre di Gheorghe Rakoczy II, principe della Transilvania tra 1648-1657 e 1659-1660, aprì la prima scuola media in lingua romena. Era una calvinista convinta e sostenne l’introduzione della riforma in Transilvania. Lei abitava invece al primo piano del lato ovest.

Un’altra principessa con pugno di ferro fu Anna Bormenisza che redisse l’8 novembre 1675 indicazioni ben precise per lo svolgimento di tutte le funzioni e le cure che il capitano della fortezza, Sigismund Boer, e le guardie dovevano eseguire. 

Il periodo più fiorente della fortezza si registra durante il regno di Michele Apaffy (1662-1690) quando diventa residenza principesca. 

Nella seconda metà del XVII secolo i proprietari si limitano a intraprendere solo dei lavori di mantenimento e alcune riparazioni. Dal 1691 fino nel 1867 la Fortezza fu occupata dll’esercito asburgico e poi dal 1867 fino nel 1918 dai soldati dell’impero austro-ungarico.

Nel 1696 Fagaras con il suo castello e la fortezza passano nella proprietà asburgica, che trasforma il complesso fortificato in guarnigione militare. Avendo solo uno scopo militare e dal 1699 anche di carcere, il castello e la fortezza cominciano a perdere il loro fasto di una volta.

Nel 1721 Fagaras diventa sede del vescovato greco-cattolico, il vescovo avendo la residenza al primo piano dell’ala meridionale. Il vescovo Ioan Giurgiu Patachi preferisce invece il castello Brukenthal di Sambata de Jos e Inocentiu Micu Klein dal 1737 sposta il vescovato a Blaj.

Nel 1903 la fortezza fu visitata dal grande storico romeno Nicolae Iorga che la descrive in uno stato avanzato di degrado.

Dal 1918 al 1948 fu guarnigione dell’esercito romeno. Dal 1918 al 1923 fu utilizzato come prigione per i russi bianchi. Di quest’epoca sono rimasti dei documenti che attestano le donazioni che la Regina Maria fece loro. Nel 1939 vi si rifugiarono qui i polacchi. 

Tra gli anni 1948-1960, la fortezza Fagaras fu trasformata in prigione per i detenuti politici e nel 1960 fu chiusa, cominciando dei lavori di restauro e recupero per farla ritornare al suo aspetto d’imponente castello fortificato. 

Tra le sale visitabili ci sono la Sala del Trono e la Sala del Consiglio della Transilvania che si riunì qui per la prima volta nel 1581. Furono organizzate 11 riunioni del Consiglio / Dieta. La Sala del Consiglio era affrescata e aveva delle iscrizioni. Le sedute si tennero qui fino nel 1639 quando la sala fu trasformata in cappella, la sala per le riunioni essendo spostata al III piano del castello. La cappella fu dapprima riformata, nel 1700 era cattolica, poi dal 1919 ortodossa.  

La costruzione della Torre Thomory fu iniziata dal primo capitano della fortezza, nel 1506. Nel 1520 Thomory diventa monaco e muore nel 1526 come comandante dell’esercito magiaro nelle lotte a Mohacs. La costruzione fu terminata dai capitani Nicolae e Laurentiu Thomory nel 1528. Al primo livello c’era una cantina e ai piani superiori abitava la famiglia del capitano e gli attendenti militari. 

All’interno funziona il Museo del Paese di Fagaras, Valer Literat, dal nome del primo collezionista che raccolse reperti dal 1923. Nel 1951 la collezione diventa Museo di stato della città di Fagaras. Dal 2004 riceve il nome del suo fondatore. 

Il Museo ha un profilo misto con carattere storico, etnografico e artistico comprendendo nel suo patrimonio 20 collezioni: archeologia, armi, numismatica, piastrelle in ceramica decorativa per le stufe, libri antichi, documenti, Lapidarium, smalti, arte decorativa e plastica, ceramiche artigianali, costumi popolari, tessuti, costumi, icone su vetro, arte del legno, artigianato, ecc.

La mostra di base rappresenta l’evoluzione della civiltà della contea di Fagaras attraverso vari momenti storici ed eventi rilevanti. Secondo il contenuto del suo patrimonio, la mostra di base è strutturata in tre sezioni: la storia del paese di Fagaras (dall’età del bronzo al 1° dicembre 1918/la Grande Unione), l’etnografia della zona (ceramiche, tessuti, costumi popolari, interni contadini, icone, ecc.), l’arte plastica e decorativa.

Nell’inventario del 1656 erano indicati anche 6 cigni che vivevano nel fosso della fortezza e che dovevano essere nutriti con del pane di segale. Nel 1676 c’erano nove e sei pulcini e la principessa Anna Bormenisza dava indicazioni per le loro cure. Adesso ci sono dieci cigni bianchi e neri, che fanno da guardia al castello. 

Tra gli oggetti più spaventosi del museo c’è un complesso meccanismo di tortura chiamato “la Vergine di ferro”, che non dava via di scampo a nessun condannato.  Il giorno prima dell’esecuzione veniva comunicata la assoluzione al condannato con la condizione di baciare la croce al collo della statua della Vergine. Felice per la sua scarcerazione non si rendeva conto che le braccia del meccanismo si aprivano come dei coltelli e una trappola nel pavimento si apriva. Lo sfortunato arrivava squartato dalle spade del pozzo direttamente nel fiume Olt che scorre nelle vicinanze della fortezza.