Piazza delle paperelle
Si trova presso la Torre dei stagnai e la Torre dei conciatori che permette un accesso alla piazza, diretto, dalla città bassa. Si chiama così perché qui c’era il mercato dei volatili.
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E’ di forma rettangolare, abitata una volta dalle famiglie nobili della città ha subito nel tempo della trasformazioni. Era la piazza per gli scambi commerciali e per i processi pubblici. Qui si trova anche la colonna infame dove gli incolpati erano legati con una pietra di 6 kg, al collo.
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Questo fu il primo perimetro fortificato della cittadella medievale. Qui si trova la grandiosa Cattedrale Evangelica ed il Liceo Brukenthal.
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Esisteva già nel 1370, separata dalla Piazza Mare dalla Chiesa romano-cattolica Santa Trinità/Sfanta Treime e dalla Torre del Consiglio del 1588. Era il centro commerciale della cittadella. Gran parte degli edifici con porticati che fiancheggiano la piazza appartenevano alla corporazione degli orafi, una delle gilde più ricche e forti di Sibiu (l’oro lavorato proveniva dai Carpazi Occidentali). Da qui si può ammirare il Ponte delle Menzogne/Podul Minciunilor, il primo ponte in ghisa costruito in Romania, nel 1859. La leggenda dice che se fosse detta una menzogna quando ci si trova sul ponte, esso crollerebbe. Secondo altre leggende, qui venivano uccise le streghe le cui previsioni non si avveravano, qui passeggiavano gli “innamorati” bugiardi.
Tra le case più rappresentative troviamo “Le Sale dei Macellai” con un porticato con 8 archi circolari sovrastati da 8 finestre che esisteva già nel 1370. Sulla facciata c’è lo stemma della città del 1789, che dimostra l’anno quando l’edificio diventa proprietà della città. Adesso ospita la Casa delle Arti per expo temporanee.
Vicino al ponte dei bugiardi c’è la Casa Luxemburg che ha ricevuto il nuovo nome sostituendo il vecchio di Casa Rossa perché i fondi ricevuti nel 2007 per il restauro provenivano dal Lussemburgo. Ha uno stile barocco con inquadramenti delle porte, di fattura gotica. La prima costruzione è del XV secolo.
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Esiste dal 1366 ma fu menzionata per la prima volta in un documento nel 1411 come mercato per i cereali. Tra il 1550-1783 nella piazza c’era una colonna infame con sopra la statua del cavalier Roland, che adesso si trova nel Museo Brukenthal. Dal 1734 la Piazza fu dominata dalla statua di Nepomuk (1340-1393) martirizzato da Vladislao IV a Praga. Anche essa si trova dal 1948 nel museo del Palazzo Brukenthal, che con la sua vasta collezione di Arte romena ed europea, si affaccia sulla piazza.
Tra le due piazze vige dal XIII secolo la Torre del Consiglio.
Dal 1538 al 1948 al centro della piazza c’era una fontana. Quasi tutti gli edifici intorno alla piazza risalgono al XV secolo e sono famosi per le piccole finestre aperte sui tetti che somigliano a palpebre.
Vicino al Palazzo Brukenthal c’è la Casa Azzurra del XVII secolo in stile barocco classicizzante, presenta sopra il portale, l’antico stemma della città. L’edificio apparteneva al farmacista Georg Vette, originale di Gdansk. Qui funzionò la sede della Gestapo.
Accanto, una delle prime case della piazza, Casa Haller, risale al XV-XVI secolo, le sue finestre sul tetto sembra abbiano dei sopracciglia e presenta uno stile rinascimentale. Dal 1884 fino nel 2011 qui funzionò la farmacia “Al Lione”.
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Cluj-NapocaConsiglio COVID-19: si prega di seguire i consigli del governo e controllare gli orari di apertura delle attività prima del viaggio. Scopri di più
L’attuale piazza era il cuore della città medievale di Cluj, che si stringeva intorno alla Chiesa di San Michele. Le mura della fortezza medievale delimitano il centro storico della città. La piazza è la più grande (circa 220 m per 160 m) delle vecchie piazze dell’Europa centrale e sud-orientale. Ci sono delle piazze più grandi, ma si sono formate molto più tardi.
Storicamente è la seconda piazza di Cluj, dopo Piazza piccola, attuale Piazza del Museo. Nell’ultima parte del XIX secolo il suo nome fu cambiato in Piazza Principale, nome che non le rimase a lungo. Nella prima parte del XX secolo la piazza è stata chiamata Piazza Re Mattia in onore di Matthias Corvinus. Tra il 1952-1980 il suo nome fu cambiato in Piazza della Libertà. Dopo il 1980 la piazza riprende il nome della Piazza dell’Unione.
Al centro della piazza si trovano la Chiesa di San Michele e la Statua di Mattia Corvino. I lati della piazza comprendono diversi edifici famosi: così sul lato orientale si trova il Palazzo Bánffy, che ora ospita il Museo d’Arte e i due edifici simmetrici. Sul lato sud si trovano l’edificio dell’ex ufficio del sindaco e quello della Banca nazionale. All’angolo sud-ovest si trova l’edificio del Continental Hotel, eretto nel 1894, chiamato New York, i palazzi Rhedey, Josika e Wass e a nord il Museo della Farmacia.
Dopo la rivoluzione, il mercato è diventato il principale punto finanziario e commerciale della città. Tra i marchi che hanno affittato spazi in Piazza Unirii ci sono Adidas, United Colors of Benetton, Reebok, Outwear, Steillmann. Contestualmente sono state aperte le filiali di Banca Transilvania, Citibank, Alpha Bank, BRD, Bank Leumi.
La piazza sarà ricostruita e trasformata in un’area pedonale. Il 29 settembre 2008 sono iniziati i lavori per la sistemazione delle vestigia romane davanti alla Statua di Mattia Corvino, che rappresenta la prima delle quattro fasi di restauro.
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BrașovConsiglio COVID-19: si prega di seguire i consigli del governo e controllare gli orari di apertura delle attività prima del viaggio. Scopri di più
E’ la piazza centrale del centro storico della città. Al centro si trova l’edificio del 1515-1528 che ospitava il Consiglio Comunale, adesso diventato museo. Un documento del 1520 parla di un edificio con una sola stanza lunga 12 m e larga 5 m con una stufa, quattro tavoli e un armadio per i documenti. Già all’epoca la torre disponeva di un orologio, il secondo dopo quello della Chiesa Nera. All’inizio del XVII secolo si è chiamata anche la Torre dei trombetti perché un suonatore marcava le ore con il suo strumento. Nel 1521 qui funzionava anche una prigione. Nel 1608 subì un grande incendio dopo che la torre fu colpita da un fulmine. L’incendio fu spento alla fine con vino, accetto e latte, una volta finita l’acqua. Nel 1662 subì un terremoto che fece crollare due terzi della torre. La ristrutturazione dopo l’incendio del 1689 finì nel 1691. La forma del tetto, a cipolla, è del 1778. Nello stesso anno fu aggiunto lo stemma della città sul frontespizio, l’albero incoronato. La forma attuale è quella del 1778. Nei pressi dell’edificio fu montata la pesa della città nel 1874. L’amministrazione della città si sposta nel 1876 qui rimanendo solo gli archivi fino nel 1923 quando furono spostati nel Bastione dei Fabbri. Nel 1902 l’edificio ha rischiato di essere demolito ma a seguito degli ampi protesti, si salvo. La forma piramidale con la pendenza spezzata e ricoperto di tegole è del 1910. Le varie collezioni presenti in città furono spostate qui nel 1949 quando è stata decisa la destinazione dell’edificio. Il museo e le sue collezioni sono divise tra questa sede, il Bastione dei tessitori e il Bastione Graft.
Nella piazza, sul lato meridionale si trova la Casa dei Mercanti chiamata anche le case Hirscher, dal nome della proprietaria Apollonia Hirscher che fece costruire questo lungo edificio, di 67 m, tra 1539-1545, per dare riparo all’attività commerciale, depositi al riparo dalla pioggia. L’edificio era formato da due corpi separati da un cortile interno, che fu coperto quando fu trasformato in ristorante. Apollonia Hirscher era la vedova dell’allora sindaco Lucas Hirscher.
Sul lato settentrionale si trova un portale allineato con gli edifici della piazza attraverso il quale si accede al piccolo cortile della Chiesa ortodossa “La Dormizione della Vergine”. Il 30 settembre 1791 i preti greci allontanano i romeni dalla chiesa Santa Trinità, che richiedono una loro chiesa all’amministrazione sassone, che accetta con la condizione che non abbia la facciata nella piazza. Dal 1833 i romeni possono sentire la messa ortodossa romena nella piccola cappella collocata nelle case del commerciante Constantin Bogici. Più tardi, nel 1899 fu costruita la chiesa che si vede oggi. La torre sulla casa parrocchiale che si affaccia sulla piazza fu innalzata più tardi e varie volte danneggiato, per terremoti e bombardamenti. La chiesa è in stile bizantino a una navata di 27 m lunghezza e 12,5 m altezza.
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ConstanțaConsiglio COVID-19: si prega di seguire i consigli del governo e controllare gli orari di apertura delle attività prima del viaggio. Scopri di più
E’ considerata la piazza principale della città, dove possono essere ammirati gli edifici storici tra cui il Museo di Storia Nazionale e di Archeologia. Nella piazza vi sorge la statua del poeta romano Ovidio, esiliato a Tomis dall’Imperatore Adriano, realizzata in bronzo dallo scultore italiano Ettore Ferrari e regalata al Comune di Constanta dal Comune di Sulmona (la città dove nacque il poeta) nel 1887. 40 anni più tardi lo scultore realizzò per la città di Sulmona, luogo di nascita del poeta, la stessa statua. Anche se l’artista avrebbe desiderato una soluzione diversa, in marmo, le richieste delle autorità italiane sono state esaudite con una copia in bronzo della statua di Constanta. Non è la prima statua di Ovidio a Sulmona. La prima risale al XV secolo e si trova nel Museo Civico archeologico Santissima Annunziata.
Ettore Ferrari ha realizzato a Roma la Statua di Giordano Bruno nella piazza Campo de’ Fiori (1889), e quella di Giuseppe Mazzini (1909) vicino a Circo Massimo, a Pisa, la statua di Giuseppe Garibaldi (1892).
Negli anni, la statua fu spostata in vari luoghi nella Piazza e fu anche tolta dal suo basamento nell’intento di essere presa come bottino di guerra da parte dell’esercito bulgaro durante la prima guerra mondiale, però, grazie all’intervento degli ufficiali tedeschi, fu messa al riparo nello scantinato del comune e alla fine delle ostilità, ricollocata sul suo basamento.
Il poeta latino Publius Ovidius Naso nasce il 20 marzo del 43 a.C. a Sulmona da una famiglia facoltosa. A 12 anni si reca a Roma con il fratello Lucio, poi morto prematuramente, per completare gli studi. Fu esiliato nell’anno 8 d.C., al Ponto Eusino, per ordine dell’imperatore Ottaviano Augusto. Nei Tristia, scrive: “Due crimini mi hanno perduto, un carme e un errore:
del secondo debbo tacere le mie colpe”. Anche se l’Imperatore Ottaviano muore nel 14 d.C. imperatore Tiberio mantiene l’ordine di esilio nei suoi confronti. Il 14 dicembre 2017 il Comune di Roma riabilita Ovidio.
La sua opera si divide in tre sezioni: dal 23 a.C. al 2 d.C., dal 2 d.C. all’8 d.C. e l’ultima parte dall’8 d.C. alla sua morte avvenuta probabilmente nel 17 d.C.
Attraverso i suoi poemi del periodo del “relegatio” a Tomi, le Tristia (Tristezze) e poi le Epistulae, il poeta offre delle informazioni interessanti sulla vita e i costumi di queste terre. Se in Tristia critica i Geti descrivendoli come barbari pronti a farsi giustizia da soli e vengono derisi per il loro abbigliamento e costumi nelle Epistole adotta un tono più conciliante nei loro confronti (probabilmente per opportunismo), Ovidio dichiarando di amare gli abitanti di Tomi, e che addirittura la città gli è divenuta cara quanto Delo (isola greca del Mar Egeo) a Latona (personaggio della mitologia greca, figlia dei titani Febe e Ceo). Il suo ultimo desiderio “Qui giaccio io, Nasone, che scherzando, cantai teneri amori e trovai la morte per il mio talento. Non ti sia di peso, o passante, se mi hai amato, dire: le ossa di Nasone abbiano dolce riposo” si trova nei versi lasciati dal poeta per essere incisi sulla sua tomba. Il luogo esatto della sua tomba non si conosce, per cui, i bei versi trovarono il posto sul basamento della statua del grande poeta.
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CrisanaCittà
OradeaConsiglio COVID-19: si prega di seguire i consigli del governo e controllare gli orari di apertura delle attività prima del viaggio. Scopri di più
E’ la piazza principale, che si affaccia sulle rive del fiume Crisul Repede. Al centro della piazza si trova la statua equestre di Michele il Bravo, il principe della Valacchia (1593-1601). Nel piccolo parco tra il Palazzo l’Aquila Nera e il fiume si trova invece la statua del poeta Eminescu. In questa piazza a Natale è organizzato il Mercatino.
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TimișoaraConsiglio COVID-19: si prega di seguire i consigli del governo e controllare gli orari di apertura delle attività prima del viaggio. Scopri di più
E’ il punto di partenza per la visita della città da Sud verso Nord. La piazza è dominata dalla Cattedrale ortodossa del 1936-1946, con il suo bel tetto smaltato, sede della Chiesa Metropolitana di Banat. Il suo stile combina elementi di architettura bizantina e moldava antica. La Cattedrale ha undici torri e un’altezza di 83 m. Si chiamava anche Piazza dell’Opera poiché all’estremità nord si trova l’edificio che ospita il Teatro dell’Opera, il Teatro Nazionale romeno, il Teatro Tedesco e il Teatro magiaro. La costruzione della piazza è contemporanea alla demolizione delle fortificazioni della fortezza. Diventa completamente pedonale nel 1989 in seguito all’eliminazione della rete tranviaria. L’edificio dei teatri ovvero il Palazzo della Cultura/Palatul Culturii cominciato nel 1872 secondo un progetto viennese e finito nel 1875, ha subito due incendi devastanti nel 1880 (l’edificio è stato allora restaurato nello stile originale “Renaissance”) e nel 1920, quando rimangono in piedi solo i corpi laterali. La facciata e le sale per gli spettacoli furono rifatte dall’architetto Duliu Marcu (1885-1966), che costruì anche il Palazzo Victoria di Bucarest nel 1937 -1944, in stile neobizantino, restaurato dopo i bombardamenti, nel 1950.
La piazza ha due lati pedonali; quello che parte dall’Opera verso la Cattedrale Ortodossa si chiama “il Corso” ed era la passeggiata dell’alta borghesia di Timisoara, essendo un percorso essendo ben illuminato con ristoranti e negozi di lusso. Vicino all’Opera si trovano l’antico edificio dell’Hotel Timisoara 4* e 5*(1928-1929), il Palazzo Weiss (1912), il Palazzo Lloyd (1912), la sede del Politecnico, il Palazzo Neuhausz, il Palazzo Merbl, il Palazzo Daeurbach (1913), il Palazzo Hilt-Vogel e da ultimo il Palazzo Szechenyi (1913).
Sull’altro lato pedonale della piazza, c’è la passeggiata “Surogat” che era destinata ai giovani e agli operai. Gli studenti potevano passeggiare solo con il consenso della scuola e i militari solo se erano in licenza. Solo due i palazzi più famosi, il Palazzo Loffler e quello della Camera di Commercio, del 1926. La Camera per il Commercio, Industria e Agricoltura della Voivodina e Banat fu fondata nel 1850 dall’imperatore Franz Joseph I. Fu chiusa nel 1949 dai comunisti e riaperta il 23 gennaio 1990. Alle estremità ci sono delle abitazioni del 1961-1963. Al centro della piazza, in mezzo a un grande parterre di fiori troneggia una replica della Lupa Capitolina, regalata dal comune di Roma a Timisoara nel 1926. Oltre alla Lupa c’è una fontana artesiana del 1957, restaurata e illuminata la sera con vari colori.
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TimișoaraConsiglio COVID-19: si prega di seguire i consigli del governo e controllare gli orari di apertura delle attività prima del viaggio. Scopri di più
E’ considerato il punto zero di Timisoara ed è una delle più antiche piazze della città. E’ collegata a Piazza della Vittoria/Piata Victoriei dalla strada pedonale Alba Iulia. L’amministrazione asburgica aveva sede nel settecentesco Palazzo Militare. L’edificio compare nelle piante di Timisoara dal 1727, ed è considerato il più antico edificio che ha mantenuto la sua volumetria originale. Gli Asburgo, dopo la conquista di Timisoara nel 1716, demolirono tutti gli edifici tranne il Castello di Huniade, ma il Palazzo Militare fu ricostruito diversamente nel 1856 dopo la distruzione subita durante l’assedio del 1849. L’edificio, era in origine in stile barocco, di forma quadrata. La facciata sulla piazza aveva un piano e una mansarda. Al centro della facciata c’erano tre archi, attraverso i quali si accedeva all’edificio. Successivamente, sopra i tre archi è stata disposta una terrazza. Attualmente si è conservato solo l’arco centrale, mentre gli altri sono stati chiusi. Le ali laterali avevano solo il pianterreno. Nel XVIII secolo l’edificio era la residenza dei governatori militari generali di Timisoara. Anche il conte Mercy è vissuto qui. Tra il 1849 e il 1860 fu la sede amministrativa della nuova provincia serba della Vojvodina Banatul Timisean. Anche l’imperatore Francesco Giuseppe fu ospitato qui durante la sua visita a Timisoara, il 14-16 giugno 1852. Nel 1923, il Re Ferdinando e la Regina Maria piantarono le due querce che si trovano ancora di fronte all’edificio. Prima del 1848 la Piazza si chiamava Piazza della Parata/Piata Paradei e prima ancora ospitava un bazar turco. Per un periodo fu chiamata Piazza Principe Eugenio. Al centro della piazza c’è la statua del 1756 della Vergine Maria con San Giovanni Nepomuceno (il santo patrono dei cattolici di Banat). Sul lato nord si trova un edificio del 1730 a due piani, dove una volta c’era il Comune/Primaria veche e che adesso ospita la Facoltà di Musica. Costruito sul sito dei seicenteschi bagni turchi, , dimostra come l’arrivo dell’occupazione austriaca abbia eliminato qualsiasi traccia del passato da pascialato.
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E’ una delle più belle piazze della Romania, interamente pedonale, occupata da un ampio parco e circondata da bellissimi edifici in stile barocco, vivamente colorati e con preziosi elementi decorativi soprattutto nei cornicioni, alle finestre e nei portali. Al centro della piazza si trova la Colonna della Trinità / Monumentul Sf.Treime eretta nel 1740 in stile barocco, in seguito alla pestilenza dell’anno precedente. Sui lati corti della piazza ci sono due chiese come due piatti della bilancia: sul lato occidentale il Vicariato serbo-ortodosso (1745-1747) con una bellissima facciata dipinta di verde, in stile barocco con influenze orientali, e, sul lato orientale, la Cattedrale romano-cattolica / Domul, edificio barocco eretto tra il 1736 e il 1754 dall’architetto viennese Emanuel Fischer von Erlach il Giovane. L’edificio più grande e più bello è invece il Palazzo Barocco / Palatul Baroc del 1733, costruito unendo e ampliando due palazzi preesistenti dove un tempo si trovava l’amministrazione mineraria degli Asburgo. Il nuovo palazzo diventa la residenza del governatore di Timis (XVIII – XIX secolo), della Prefettura e, dopo la seconda guerra mondiale, la sede della Facoltà di Agraria e medicina veterinaria. Dal 2006 ospita il Museo di Arte con una bella collezione d’icone del XVII e del XIX secolo e quadri di Corneliu Baba. Gli altri edifici privati sono la Casa Bruck in stile art nouveau (Secessione viennese) e la Casa Emmer del 1908.