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Histria e gli insediamenti daco-romani
Histria, intitolata al fiume Danubio (Istros, in greco), fu fondata nel VII secolo a.C. dai coloni greci del Mileto. Fu ritenuta la più antica cittadella sul territorio della Romania, menzionata nei documenti. Si trova sulla sponda del lago Sinoe, che una volta fu golfo del Mar Nero, dove adesso si trovano le rovine di fortificazioni, tempi greci, basiliche, abitazioni terme e strade.
Nei pressi dell’area archeologica si trova il museo archeologico di Histria.
Gli altri insediamenti daco – romani in Dobrogea sono:
+ Troemis
Sulle sponde del Danubio si trovano i ruderi della cittadella getica Troemis, menzionata nelle “Epistulae ex Ponto” di Ovidio, sede della Legione V Macedonica. I monumenti furono rinvenuti da Engelhardt nel periodo 1864-1865 e 33 di essi sono attualmente esposti al museo di archeologia Saint Germain-en-Laye, a 19 km da Parigi.
+ Arrubium
A circa 20 km da Troemis si trovano le tracce del castro romano Arrubium, menzionato per la prima volta nell’anno 100. Probabilmente il nome è di origine celtica e qui si praticava il culto del dio Giove Arrubianus.
+ Dinogetia
Sempre sulle rive del Danubio si trovava la cittadella romana eretta su un vecchio insediamento dacico. Se ne conservano ancora le rovine di una basilica romana del IV secolo e di una chiesetta bizantina del X secolo.
+ Capidava
La più grande delle cittadelle geto-daciche sulle rive del Danubio fu anche essa occupata dai romani. Aveva un importante ruolo militare nella difesa del limes danubiano.

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Delta del Danubio
Si trova nella parte settentrionale della regione Dobrogea. Il Delta si estende in grande parte in Romania e parzialmente in Ucraina (732 kmq). E’ il secondo delta come superficie (5.050 kmq) in Europa ma è il meglio conservato.
E’ stato inserito sulla lista del Patrimonio Mondiale nel 1991 come riserva del biosfera, parco nazionale, compreso il complesso di laghi Razim – Sinoe. Dal 21 maggio 1991 è sotto la protezione di RAMSAR, come zona umida d’interesse internazionale. Il delta è anche la più vasta zona di canneti compatti nel mondo.
Circa il 45% della superficie si trova sotto le acque e solo il 5% rappresenta la vera terra ferma mai inondata dalle acque.
All’interno del parco ci sono varie riserve naturali, tra le più conosciute essendo le foreste di Caraorman, Letea e Babadag e le zone salate di Murighiol.
A sud confina con l’altopiano del Dobrogea, a nord con quello della Bassarabia (Ucraina) e ad est con il Mar Nero. Si trova all’incrocio del parallelo 45° latitudine Nord e del meridiano 29° longitudine Est. A nord, il braccio Chilia e Musura costituiscono la frontiera con l’Ucraina. Grazie alle 67 tonnellate di alluvioni annue trasportate dal fiume, il Delta cresce annualmente con circa 40 mq.
Poco più a monte di Tulcea, il Danubio si divide formando il braccio Chilia che dopo 104km arriva al Mar Nero trasportando 60% del volume delle alluvioni e della portata.
Poco più a valle di Tulcea il braccio Tulcea si divide nel braccio navigabile Sulina, il più corto e il braccio San Giorgio. Il braccio Sulina, navigabile per le grandi navi marittime ha una lunghezza di 71 km e una portata del 18%. Il braccio San Giorgio, il più lungo, di 112 km, ha una portata di circa 22% della portata totale del fiume. Ha una direzione verso sud-est. Alla foce si forma una laguna, un inizio di delta secondaria.
Nel Delta sono state individuate 1200 specie di piante e alberi, 320 specie di uccelli e 100 specie di pesci. Il cielo è attraversato da pellicani (riccio, comune), cicogne (nero, bianco), cigni (nero, bianco), cormorani, volpoche, aironi (cenerino, rosso, guardabuoi, garzetta, bianco maggiore), spatole bianche, aquile (di mare, minore, anatraia maggiore e minore), falchi pescatori, oche collorosso, casarche, germani reali, fenicotteri, nibbi e altri ancora. S’incontrano le starne, le quaglie, i fagiani, vari tipi di anatre, le tartarughe, i serpenti, le nutrie, le volpi, le lontre, i topi muschiati, i cinghiali, i procioni. Nelle sue acque s’intravedono i movimenti degli storioni – stellato, sterletto – del persico reale, del luccio, della carpa, del carassio. Nei laghi s’incontrano tappeti di ninfee bianche gialle, isolotti di cuora e sulla terraferma non mancano le dune di sabbia con degli alberi secolari e le piante rampicanti dove si possono vedere dei cavalli a stato brado, selvatici.
+ Sulina
Sita allo sbocco del canale Sulina nel Mar Nero è accessibile solo via acqua. Sulina è la città più ad est della Romania. Nel suo cimitero furono sepolti marinai, pirati, principi e principesse, diplomati o semplici funzionari doganali, di tutte le nazioni del mondo, dal Malta fino alla Danimarca, dalla Turchia alla Germania e dall’Africa fino alla Russia. Il cimitero è diviso in quattro parti, ogni parte per una religione diversa: rito ortodosso, cattolico, musulmano ed ebraico.

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Adamclisi
Qui, nella Moesia Inferiore, si può ammirare il monumento fatto costruire da Traiano nel 107-108, per commemorare la vittoria dell’imperatore sui Daci durante la battaglia di Tapae, del 101. Ispirato al mausoleo di Augusto, fu dedicato a Marte Ultore. Originariamente le 54 metope, che ritraevano le legioni romane intente a combattere contro i nemici, decoravano il muro perimetrale. Il monumento ha un diametro di 38 m e un’altezza di più di 20 m. Quando è stato scoperto, tutto il rivestimento esterno era caduto a terra. Fu ricostruito nel 1977, gli elementi originali essendo adesso al riparo nel museo.
Colonizzata dai veterani delle guerre contro i Daci, la città divenne il più grande insediamento romano della Scythia Minor e fu costituita in municipium attorno all’anno 200. Distrutta dai Goti, la città fu ricostruita sotto il regno di Costantino I con migliori mura difensive che la proteggessero con successo fino al sacco degli Avari del 587, che ne segnò sostanzialmente il declino.
L’attuale nome Adamclisi, di origine turca, sembra essere un adattamento in romeno di Adam Kilisse (letteralmente chiesa dell’uomo), nome dato dai turchi al Tropaeum Traiani, che pensavano fosse una chiesa.
Accanto al monumento si trova il museo che custodisce alcuni pezzi originali, antichità daciche, greche e romane.
Nelle vicinanze si trova il castrum romano con i resti degli acquedotti e i resti della città medievale con le terme e abitazioni oltre ai resti di una necropoli romano-bizantine e di una basilica.
La Dobrogea sembrerebbe una regione isolata visto che è abbracciata lungo tre lati dalle acque, il Danubio a ovest, il suo Delta a nord e, per 250 km ad est, il Mar Nero. La regione vanta le montagne più antiche della Romania, i Monti Macin, che hanno influenzato il percorso del Danubio. Il litorale fu […]
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Dobrogea
La Dobrogea sembrerebbe una regione isolata visto che è abbracciata lungo tre lati dalle acque, il Danubio a ovest, il suo Delta a nord e, per 250 km ad est, il Mar Nero.
La regione vanta le montagne più antiche della Romania, i Monti Macin, che hanno influenzato il percorso del Danubio.
Il litorale fu colonizzato nell’VIII secolo a.C. dai commercianti greci provenienti dall’Asia Minore. Le città furono occupate da Alessandro Magno e poi dal re daco, Burebista. Più tardi arrivarono i romani, con l’annessione di Augusto e la grande battaglia di Traiano, ad Adamclisi, del 102.
Dal 395 la Scythia Minor (Dobrogea) fa parte dell’Impero bizantino. Per secoli il suo territorio fu devastato dai popoli migratori prima di essere annesso alla Valacchia. Per quattro secoli fu occupato dall’Impero Ottomano. Questo territorio è uno dei più cosmopoliti dell’Europa con popolazioni di fede cristiana e musulmana: tedeschi, tartari, bulgari, romeni, russi e turcomanni.
Alla fine della guerra d’indipendenza del 1877 – 1878, le grandi potenze assegnarono due terzi della Dobrogea alla Romania.
Anche se è abbracciata dal secondo più lungo fiume dell’Europa, il più lungo navigabile, rimane una regione abbastanza arida e siccitosa. Comunque da qui provengono buoni vini bianchi liquorosi che affondano le loro radici nella storia e nella sabbia.
La capitale riconosciuta della regione è Constanta (in italiano Constanza), uno dei più grandi porti del Mar Nero.
La prima stazione turistica sul Mar Nero nasce a Mamaia, situata tre chilometri a nord di Constanta, su una striscia di sabbia larga di 300 m e lunga di 8 km, tra il mare e il lago Siutghiol. Le prime costruzioni per il turismo estivo sorsero nel 1906. Il litorale a sud di Constanta diventa una meta turistica grazie ai nuovi alberghi costruiti nel periodo 1967 – 1973 quando nascono sei stazioni balneari aperte solo d’estate: Olimp, Neptun, Jupiter, Cap Aurora – la più piccola, Venus e Saturn. I primi dieci alberghi di Cap Aurora furono costruiti in nove mesi. A Neptun fu costruita la villa di vacanza di Ceausescu.
Tutte le stazioni turistiche sono protette da dighe marittime che difendono dalle onde le spiagge di sabbia fine.
Il litorale è famoso anche per i fanghi sapropelici provenienti dal lago Techirghiol.
Lungo il litorale romeno ci sono quattro città: Constanta, Eforie Nord, Eforie Sud e Mangalia. A Navodari fu costruita la stazione balneare per colonie estive destinate ai bambini e a Costinesti, quella per gli studenti universitari.
La città più a sud è Vama Veche/ Antica dogana famosa dal 2003 per il festival rock, Stufstock, che ha allontanato i turisti che venivano qui per trovare la quiete di un piccolo villaggio di pescatori, lontani dal turismo di massa. La zona più amata e la più bella rimane il Delta del Danubio, Patrimonio Unesco, nel nord della regione.
La più grande città porto del Mar Nero e il quarto porto dell’Europa, Constanta risente ancora del passato che vide la presenza dei Greci e dei Romani. Constanta è la città con la più antica attestazione documentaria, sul territorio della Romania, del 657 a.C. Era un villaggio di pescatori, un insediamento sul Mar Nero che […]
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Constanța
La più grande città porto del Mar Nero e il quarto porto dell’Europa, Constanta risente ancora del passato che vide la presenza dei Greci e dei Romani.
Constanta è la città con la più antica attestazione documentaria, sul territorio della Romania, del 657 a.C. Era un villaggio di pescatori, un insediamento sul Mar Nero che i Greci di Mileto trasformarono in un fiorente porto, una colonia greca, chiamata Tomis. I romani conquistarono Tomis nel 71 a.C., sotto la guida di Lucullo e gli cambiarono il nome in Constantiana, in onore della sorella dell’imperatore Costantino il Grande. Divenne in seguito la capitale di Scithia Minor.
La leggenda narra che Giasone con i suoi argonauti abbia fatto sosta proprio qui, con Medea (esiste un promontorio chiamato Cap Midia) e per non essere più inseguiti dal padre di Medea fece a pezzi il fratellino (tomein significa tagliare in greco). Ma è solo una leggenda…
Il poeta Ovidio Publio Nasone visse qui i suoi ultimi nove anni, in esilio (8 -17), quando scrisse “Epistulae ex Ponto”.
I vari attacchi di diverse popolazioni migratorie, decisivo essendo quello degli avari, la portano alla completa distruzione.
Ricompare nel XIII secolo quando la città è dominata dai commercianti genovesi quando era un fiorente porto.
Il dominio dell’Impero Ottomano riduce la città in un semplice villaggio di pescatori e allevatori di pecore e cavalli.
Diventa città dopo la costruzione della via ferrata Cernavoda – Constanta e del porto usato per l’esportazione del grano raccolto in Dobrogea.
In seguito alla guerra d’Indipendenza contro l’Impero Ottomano (1877-1878) Dobrogea ritorna a far parte dei territori del Regno di Romania (Muntenia e Moldavia).
La sua spiaggia non è più lunga di 12 km seguita verso nord della spiaggia di M





























E’ la più antica e la principale stazione turistica balneare della Romania. In principio era un piccolo villaggio di pescatori greci, tartari e russi e di pastori romeni. Si trova su una striscia di sabbia fine in parte di origine minerale, in parte formata dalla frantumazione delle conchiglie, larga 300m e lunga 8km, tra il […]
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Mamaia
E’ la più antica e la principale stazione turistica balneare della Romania. In principio era un piccolo villaggio di pescatori greci, tartari e russi e di pastori romeni. Si trova su una striscia di sabbia fine in parte di origine minerale, in parte formata dalla frantumazione delle conchiglie, larga 300m e lunga 8km, tra il Mar Nero il lago Siutghiol.
Nel 1906 compaiono qui le prima cabine in legno, in riva al mare, riunite in due padiglioni che finivano con una torre da guardia. L’espansione del porto Constanta verso il sud richiese lo spostamento “dei bagni” verso nord, cioè verso Mamaia. Per facilitare l’accesso verso Mamaia è stata costruita una ferrovia smantellata nel 1960.
L’incendio del 1920 distrugge le costruzioni in legno. Dopo la prima guerra mondiale, la stazione si sviluppa e viene costruita la residenza estiva della famiglia reale, oggi chiamato Club Castel. Nel 1935 è costruito il Casino di Mamaia e nel 1934 il primo albergo, cioè una grande villa in riva al mare. Il primo vero hotel, Rex, è del 1936 e gli altri compaiono dopo il 1957, come Parc, Bucuresti (il nome attuale Iaki). Mamaia conosce due tappe di costruzioni, una disordinata del 1959-1965, a sud e l’altra del 1982-1985, nel nord della città.
Mamaia era in quel periodo considerata la migliore stazione sulle rive del Mar Nero e fu visitata da numerosi turisti stranieri provenienti dai paesi occidentali attirati dai prezzi bassi.
A Mamaia sono stati costruiti il Villaggio vacanza / Satul vacanta costituito da 31 ristoranti in altrettante case in stile tipico delle regioni della Romania.
Un’altra attrazione è Aqua Magic, un parco giochi acquatico che occupa 2,7 ettari, con piscine, scivoli, bacini d’acqua, bar, ristoranti, ecc.
Il 16 luglio 2004 con un investimento di circa 3,5 milioni € è stata costruita la Telegondola che collega il Casino con Hotel Perla con un percorso di soli 7 minuti, lungo 2,1 km, a 50m d’altezza.
La città si trova a 44 km sud di Constanta e si sviluppò attorno agli insediamenti dell’antica colonia greca Callatis, costruita dai greci venuti da Heraclea Pontica, nel VI secolo a.C.. Fu rivitalizzata dai genovesi nei secoli XIII-XIV. Era chiamata anche Pangalia ossia “la più bella” nel greco bizantino. Il nome di Mangalia compare per […]
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Mangalia
La città si trova a 44 km sud di Constanta e si sviluppò attorno agli insediamenti dell’antica colonia greca Callatis, costruita dai greci venuti da Heraclea Pontica, nel VI secolo a.C.. Fu rivitalizzata dai genovesi nei secoli XIII-XIV. Era chiamata anche Pangalia ossia “la più bella” nel greco bizantino. Il nome di Mangalia compare per la prima volta nel 1593, probabilmente di origine tartara.
Qui sono vissuti i greci, i daci, i romani, i genovesi, i romeni, i tartari e turchi ma anche dei tedeschi, nel 1890-1892. Quest’ultima comunità è tornata in Germania nel 1940.
È l’unica stazione balneare con sorgenti minerali (sulfuree, mesotermali e radioattive).
Mangalia ha anche altre attrazioni oltre alla spiaggia, come le vestigia di una basilica romano-bizantina, la moschea Esmahan Sultan (1575 – la più antica moschea della Romania), in stile moresco e il Museo di Archeologia.
A 2 km da Mangalia fu scoperta nel 1986 la Grotta Movile che presenta una temperatura costante di 19-21°C, dove si trovano più specie di animali che vivono in un ambiente ricco d’idrogeno solforato. Qui, alla fine della galleria che scende per 21 m, nella Sala del Lago, alta 3m, si è formato un ecosistema chiuso basato su chemiosintesi, interamente isolato dall’esterno. E’ visitabile solo dagli specialisti che possono rimanere dentro solo 2-3 o
La città è disposta su sette colli come Roma ed è stata un importante porto fin da tempi antichi. I primi insediamenti risalgono al tempo della civiltà Gumelnita (2900 – 2200 a.C.), continuano con l’insediamento dei geti e poi con la colonia greca Aegyssus (VIII – VII secolo a.C.), con il porto e la città […]
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Tulcea
La città è disposta su sette colli come Roma ed è stata un importante porto fin da tempi antichi. I primi insediamenti risalgono al tempo della civiltà Gumelnita (2900 – 2200 a.C.), continuano con l’insediamento dei geti e poi con la colonia greca Aegyssus (VIII – VII secolo a.C.), con il porto e la città romana (I – II secolo).
Dominata dai bizantini nei secoli VIII – IX, usata dai genovesi nel periodo compreso tra il X e XIII secolo, entrò a far parte della Valacchia del principe Mircea il Vecchio/Mircea cel Batran nel 1393.
Dopo l’invasione ottomana del 1416, Tulcea è contesa tra la Valacchia e l’Impero Ottomano fino nel 1484.
Il console Andrei Taranowski nel 1570 menziona per la prima volta nel suo diario di viaggio il nome di Tulcea, che è usato anche 12 anni più tardi dal commerciante inglese John Newberie e nel 1595 riportato nella mappa del genovese Paolo Giorgi.
Tulcea è rimasta sotto occupazione ottomana per quattro secoli, fino alla guerra d’Indipendenza del 1877-1878.
Città multietnica (romeni, turchi, tartari, russi, tedeschi, ecc), porto fluviale e marittimo (collegata con il Mar Nero attraverso il canale navigale Sulina), è soprannominata la Porta del Delta del Danubio, la terra geologicamente più giovane e meno stabile dell’Europa. Il Delta del Danubio è l’unico sito naturale della Romania, dichiarato Patrimonio Unesco.
Il lungo fiume accoglie le principali infrastrutture turistiche: alberghi, ristoranti, l’imbarcadero per i traghetti che attraversano il Delta e raggiungono Sulina.


